Regia di Sacha Gervasi vedi scheda film
A Hitchcock, si sa, piacevano bionde. Da Ingrid Bergman a Grace Kelly a Tippi Hedren, le sue attrici predilette incarnavano un ideale di bellezza algido, seducente e sottilmente passionale. Nella vita privata, invece, forse a malincuore Hitchcock restò fedele alla moglie Alma Reville, che bionda non era ma che fino all’ultimo fu la sua più fidata collaboratrice. Il difficile rapporto tra Alfred e Alma, nei giorni delle riprese di Psyco (1960), il più grande successo nella carriera del regista, realizzato tra difficoltà finanziarie e litigi coniugali, è al centro del film che Sacha Gervasi ha tratto da Come Hitchcock ha realizzato Psycho di Stephen Rebello. Biografico nella confezione e nel mimetismo degli interpreti, con Anthony Hopkins che ricrea la silhouette di Hitch, ed Helen Mirren, Scarlett Johansson e Jessica Biel che vestono i panni di Alma, Janet Leigh e Vera Miles, Hitchcock è soprattutto un’indagine sull’universo creativo del re della suspense, con la sfera sessuale che influenza l’ispirazione e la pratica del cinema che placa le pulsioni dell’inconscio. Una scelta sicuramente coraggiosa, che se da un lato eleva il film oltre la moda del retroscena hollywoodiano (nel 2012 è uscito anche The Girl, sulla lavorazione di Gli uccelli), dall’altro rende poca giustizia allo stesso Hitchcock, suggerendo l’idea ormai sconfessata che la sua arte nascesse dai tormenti di una psiche frustrata.
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