Regia di Sacha Gervasi vedi scheda film
Il nome di Sacha Gervasi non è esattamente una garanzia: 46enne all'uscita di questo film, con alle spalle un solo film diretto, per lo più su una materia oscura ai più (è la biografia di un semisconosciuto gruppo metal canadese) e noto principalmente in qualità (e che qualità...) di ex partner di una delle Spice girls, aveva fino a quel momento messo a segno, di memorabile, solo la sceneggiatura di The terminal (Spielberg, 2004). In effetti però, con Hitchcock, Gervasi non fa granchè per darsi un tono: tratto da un libro (il making of di Psycho) di Stephen Rebello con una sceneggiatura scritta da John J. McLaughlin, il film racconta in maniera davvero piatta i giorni che accompagnarono la stesura, la realizzazione e l'uscita del riconosciuto capolavoro del Maestro del brivido. Ma Hitch - e qui sta la pecca fondamentale del lavoro - è ritratto perennemente come una macchietta, sempre attento a mantenere un aplomb da cui si distacca solo per lanciare frecciatine umoristiche quelle rare volte che apre bocca; questo Alfred Hitchcock non è un essere umano, è una caricatura di un essere umano. Così come la narrazione procede per sommi capi, tagliando parti importanti o comunque interessanti della storia (in azione sul set si vede poco o niente, quasi solo la celeberrima scena della doccia), preoccupandosi più che altro di punteggiare la trama di riferimenti in stile Novella 2000 al gossip che voleva che Alma Reville, moglie del regista, in quel momento se la intendesse con un altro uomo. Francamente, tutto ciò ha ben poco a che fare con Psycho, che non risulta essere un trattato sulla gelosia o sul tradimento; l'espediente serve semplicemente ad aggiungere spezie su un piatto che però non era altro che un magnifico dessert, generando un sapore quantomeno discutibile. Tris di protagonisti ben assortito: Anthony Hopkins, Helen Mirren e Scarlett Johansson; le sequenze di apertura e di chiusura nello stile dell'Hitchcock televisivo sono senz'altro le cose migliori del lavoro intero. Data la materia in ballo, si poteva ragionevolmente attendere di meglio. 4,5/10.
Il grande Alfred Hitchcock, sessantenne e reduce da successi planetari come La donna che visse due volte e Intrigo internazionale, si trova alle prese con un nuovo, ambiziosissimo progetto: la storia di un pervertito assassino ossessionato dalla madre. Nessuno crede più in Hitchcock, proprio mentre sta realizzando Psycho, il suo capolavoro.
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