Trama
Dopo aver girato Intrigo internazionale, il regista Alfred Hitchcock (Anthony Hopkins) è alla ricerca di un'altra storia da portare sul grande schermo. La sua attenzione viene attirata dal libro Psyco, ne compra i diritti ma gli studios si rifiutano di finanziare il progetto, ritenendolo troppo violento e distante dai suoi precedenti lavori. Senza perdersi d'animo e con un piccolo budget a disposizione, Hitchcock decide di avviarne la produzione con il sostegno costante della moglie Alma (Helen Mirren). Dopo aver affidato la sceneggiatura a Joe Stefano (Ralph Macchio), recluta anche gli attori per i ruoli principali - Janet Leigh (Scarlett Johansson), Anthony Perkins (James D'Arcy) e Vera Miles (Jessica Biel) - e comincia le riprese, che si riveleranno più travagliate del previsto.
Approfondimento
HITCHCOCK: UNA STORIA D'AMORE
Nel cinema di Alfred Hitchcock caos, pericoli e mali sinistri si nascondono all'ombra della vita ordinaria dei personaggi. Se dopo anni e decine di visioni, si conosce tutto della vita di Norman Bates o si sa come termina Gli uccelli, ben poco è noto della vita quotidiana del creatore di questi capolavori: regista tra i più grandi conoscitori del mezzo e personaggio riconoscibile dalla corpulenta sagoma e dall'ironia macabra, Hitchcock è stato capace di mantenere ben nascosti gli aspetti inerenti alla sua vita privata e alla sua psiche. Il regista Sacha Gervasi è convinto che il segreto della grandezza di Hitchcock risieda in una donna: non una delle ben note "bionde di Hitchcock" (le protagoniste, dalla bellezza enigmatica e dalla potente grazia, dei film del regista) ma una donna pressoché sconosciuta al pubblico. Si tratta della talentuosa moglie Alma, che da dietro le quinte ha profondamente influenzato il lavoro di Hitchcock rompendo le sue difese personali e divenendo la sua silenziosa collaboratrice. Forte del suo pensiero, Gervasi ha ritenuto impostare Hitchcock sulla storia d'amore tra Alfred e Alma, mostrando come il loro rapporto dinamico, complesso, contraddittorio e talvolta doloroso, abbia contribuito notevolmente alla creazione e alla realizzazione di Psyco. Per la sua trama, Gervasi trae spunto dal libro Alfred Hitchcock and the Making of Psycho (in italiano Come Hitchcock ha realizzato Psycho), in cui Stephen Rebello nel 1990 ricostruisce passo dopo passo le fasi e le difficoltà incontrate nel portare sullo schermo Psyco: l'interesse di Hitchcock per la vicenda (reale) dell'assassino Ed Gein, l'adattamento del romanzo di Robert Bloch, il reclutamento degli attori Janet Leigh e Anthony Perkins, l'ideazione della scena della doccia (divenuta un caposaldo per il thriller moderno) e la battaglia con la censura di Hollywood. In ogni situazione affrontata, secondo Rebello, al fianco di Hitchcock vi era sempre la moglie Alma con i suoi significativi contributi: se presi singolarmente, Alfred e Alma davano l'impressione di essere due individui vulnerabili, insieme diventavano una forza imbattibile. A ricavarne una sceneggiatura per il film, rimasta a lungo nella black list di Hollywood, è invece John J. McLaughlin.
DIETRO LE QUINTE DI PSYCO
Basandosi sul libro di Rebello e sulla sceneggiatura di McLaughlin, Sacha Gervasi si è lanciato in una lunga ricerca per archivi per scovare tutto ciò che riguardava Hitchcock e la moglie Alma. Dalle sue indagini, è emerso che nel 1959, dopo il debutto di Intrigo internazionale, la coppia era a un bivio: se da un lato lui aveva paura di doversi ripetere all'infinito come regista ed era alla ricerca di qualcosa di nuovo da proporre, lei si sentiva sottovalutata dal marito. La risoluzione dei dubbi per entrambi arriva con l'avvio della produzione di Psyco. Dopo aver curato la regia di oltre 46 tra lungometraggi ed episodi della serie tv Alfred Hitchcock presenta, Hitchcock si apprestava a far qualcosa di differente e di ancora non visto per "ricaricarsi le batterie", trovare nuovi stimoli, scioccare il pubblico e scuotere il mondo del cinema. La produzione del film lo porterà però a spingersi oltre ogni limite, ad indagare nuove profondità del terrore psicologico, ad autofinanziarsi, a combattere la censura e a ripensare i modelli di rilascio e distribuzione di un'opera. Nonostante sin dal primo momento fioccassero difficoltà da ogni lato, Hitchcock terminerà il progetto con l'aiuto indispensabile in fase di scrittura ed editing della moglie Alma, destinata in questo modo a diventare una delle prime figure femminili di peso nella produzione di un film. Ad interpretare Alfred Hitchcock, uno dei registi più facilmente riconoscibili di tutti i tempi, è stato chiamato il premio Oscar Anthony Hopkins. Scelto più per le sue capacità attoriali in grado di restituire il genio, la stranezza e l'umorismo di Hitchcock, Hopkins restituisce la figura di uomo dalla natura ambivalente e multisfaccettata che solo la moglie Alma era in grado di comprendere a fondo. Alma, invece, è interpretata da Helen Mirren, che nella vita reale sa bene cosa significhi essere la moglie di un regista (è sposata con Taylor Hackford).
In Hitchcock, Gervasi pone altresì in risalto lo strano legame, spesso definito ossessivo, che Hitchcock instaurava con le sue attrici bionde, entrando quasi a forza nella loro vita privata e psiche durante la produzione dei film di cui erano protagoniste. Per Psyco, il regista sceglie per il ruolo di Marion Crane Janet Leigh, una delle più ricercate attrici di Hollywood durante gli anni Cinquanta e reduce da L'infernale Quinlan di Orson Welles. A differenza delle altre attrici bionde che l'hannopreceduta, la Leigh era già sposata (con Tony Curtis) e madre di tre figli e ciò contribuisce alla creazione di un rapporto unico, difficile da categorizzare ma che si distanzia notevolmente dalla relazione che Hitchcock instaurava con le sue muse bionde. Per il ruolo della Leigh, Gervasi ha voluto l'attrice Scarlet Johansson per la sua rara capacità di passare dal moderno al classico risultando sempre credibile. Per prepararsi alla parte, Scarlett Johansson è stata aiutata dai consigli e ricordi dell'attrice Jamie Lee Curtis, figlia della Leigh.
Altra famosa attrice bionda a prender parte a Psyco è Vera Miles, legata da un contratto settennale ad Hitchcock (la leggenda narra che la Miles fosse stata scelta anche per il ruolo di protagonista in La donna che visse due volte, venendo sostituita poi da Kim Novak perché rimasta incinta). A lei, il regista riserva la parte di Lila Crane, la sorella di Marion. In Hitchcock la interpreta Jessica Biel. Ad interpretare Anthony Perkins, indimenticabile nella parte del longilineo e disturbato Norman Bates, è James D'Arcy.
Alma non è però l'unica donna importante nella vita di Hitchcock. Ad avere grande peso è anche Peggy Robertson, braccio destro del regista per oltre trent'anni. Segretaria di edizione, assistente capo e responsabile delle ricerche per ogni film, Peggy è interpretata da Toni Collette.
Nella sceneggiatura di Hitchcock fa la sua comparsa anche Ed Gein, l'assassino che, con la sua vicenda accaduta nel Wisconsin degli anni Cinquanta, ha in qualche modo ispirato Psyco. La figura di Gein ritorna spesso ad agitare la realtà di Hitchcock con le sue incursioni fantastiche e a dargli corpo è l'attore Michael Wincott.
Mentre Hitchcock si getta a capofitto nella produzione di Psyco, Alma cerca connessioni creative altrove, rielaborando una sceneggiatura dello scrittore Whitfield Cook. Autore dello script di Delitto per delitto - L'altro uomo, Cook è interpretato da Danny Huston e la sua vicinanza ad Alma non fa altro che accendere la gelosia del marito Alfred.
DIETRO LE QUINTE DI HITCHCOCK
Hitchcock ricostruisce al suo interno due mondi dall'aspetto molto differente. Da un lato c'è il set chiuso di Psyco, in cui Alfred lavora con ansia mista ad entusiasmo, mentre dall'altro lato c'è l'universo della vita domestica con Alma. Per ricrearli, Sacha Gervasi ha lavorato a stretto contatto con il direttore della fotografia Jeff Cronenweth, la scenografa Judy Becker e la costumista Julie Weiss.
Poiché Psyco è stato girato in bianco e nero e non esiste alcuna fotografia a colori scattata sul set, la Becker ha dovuto ricostruire le varie tonalità cromatiche del set a partire dalla scala dei toni di grigio, aggiungengo talvolta qualche spruzzo di colore elettrizzante tipico del design di metà Novecento. La casa in cui Alfred e Alma vivono (la facciata è sulla Alpine Drive a Beverly Hills mentre gli interni sono stati ricostruiti a Pasadena) riflette invece i 40 anni di matrimonio tra i due ed è costellata di oggetti che solleticano i ricordi dellavita in comune. Durante la realizzazione di Psyco, la coppia ha vissuto in un ranch di Bel Air, una abitazione che la Becker ha ricostruito apportando elementi che appartenevano alle passioni del regista e rendendola simile alla casa tudoriana in cui aveva vissuto in Inghilterra. Per i costumi, invece, Julie Weiss ha potuto spaziare dalle camicie a scacchi (indossate da Ed Gein) fino agli abiti glamour, attenendosi a materiale di archivio e associando i colori in base alle varie personalità dei personaggi.
Per consentire ad Anthony Hopkins di somigliare ad Hitchcock, la KNB Effects di Howard Becker ha creato una particolare protesi in silicone,a forma di ferro di cavallo, che, applicata in 90 minuti, rimodellava collo, mento e guance dell'attore. Il lavoro era poi terminato dall'aggiunta di altre piccole protesi per la punta del naso e per i lobi delle orecchie, di lenti a contatto azzurre e di una speciale colorazione che riportasse al bianco naturale l'arcata dentale.
Poiché Hitchcock riteneva che suoni e immagini fossero inseparabili e aveva fatto della collaborazione con il compositore Bernard Herrmann uno dei punti di forza dei suoi film, per la colonna sonora di Hitchcock Gervasi ha voluto rendere omaggio a Herrmann (interpretato da Paul Schackman) affidando a Danny Elfman il compito di ricreare una partitura che riflettesse lo stile del compositore e il suo modo di sottolineare i cambiamenti di tono da una situazione all'altra.
Note
Biografico nella confezione e nel mimetismo degli interpreti, Hitchcock è soprattutto un’indagine sull’universo creativo del re della suspense, con la sfera sessuale che influenza l’ispirazione e la pratica del cinema che placa le pulsioni dell’inconscio. Una scelta sicuramente coraggiosa, che se da un lato eleva il film oltre la moda del retroscena hollywoodiano, dall’altro rende poca giustizia allo stesso Hitchcock, suggerendo l’idea ormai sconfessata che la sua arte nascesse dai tormenti di una psiche frustrata. Basato sul libro Alfred Hitchcock and the Making of Psycho di Stephen Rebello.
Trailer
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Commenti (5) vedi tutti
Il duro cammino dei film nella selva di Produttori, attori, registi, censura,... un po' scialbo il film, ma utile a livello documentaristico. Interessante anche il ruolo della MOGLIE. Gran donna e professionista!!! Voto 7
commento di BradyFilm da compito di prima media sulla produzione di Psycho. Il racconto è didascalico e il genio di Hitch viene presentato con rispetto, ma è completamente assente nella realizzazione del film.
leggi la recensione completa di cantautoredelnullaBella biografia. Ha il pregio di non stravolgere la realtà, è facilmente seguibile per chiunque abbia letto "Il cinema secondo Hitchcock".
leggi la recensione completa di Albus96Cast stellare, e anche di più. Ma dal film ci si poteva attendere qualcosa di più. il fatto è che quando hai un titolo così importante si riesca di uscirne schiacciati dal peso mastodontico, ed è quello che sarebbe accaduto se gli attori non avessero tenuto su questo baraccone che andava sfruttato in altra maniera.
commento di slim spaccabeccoNiente di speciale voto 6
commento di eros7378