Regia di Ciro Ceruti, Ciro Villano vedi scheda film
Mentre la produzione cinematografica napoletana d’autore continua a espandersi sul territorio nazionale e a conquistare quello internazionale con riconoscimenti in prestigiosi Festival come Cannes, grazie soprattutto al romano Garrone e all’indigeno Sorrentino, lo zoccolo duro del “cinema basso”, autoctono, indipendente e destinato a restare negli angusti confini campani continua inesorabilmente a battere i sentieri del riciclaggio autoreferenziale della collaudata gamma comica di sketch e stereotipi di matrice teatrale e televisiva. È anche il caso di Fallo per papà, scritto, diretto e interpretato dagli esordienti Ciro Ceruti e Ciro Villano, binomio collaudato in teatro e nelle Tv locali. I due cabarettisti hanno costruito un plot da commedia degli equivoci alimentato dall’incontro/scontro di due fratelli che non si vedono da otto anni, da quando cioè litigarono per la bella Annalisa che stava per sposare Mattia e della quale pure Luca era innamorato. Il padre dei due, Nicola, architetta un piano per farli riconciliare e riesce a far tornare Luca da Milano a Castel San Giorgio, un paesino in provincia di Salerno, in occasione delle nozze del fratello. Ricompare anche Annalisa che ha una figlia di otto anni. Chi è il padre della bambina? Luca o Mattia? I sospetti attivano altri equivoci anche perché Alessia si affeziona a entrambi. Nel cast, tra gli altri, un consumato attore come Giacomo Rizzo nel ruolo del padre e Massimo Bonetti in quello di uno scapestrato biker.
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