Regia di Brian De Palma vedi scheda film
Il grande ritorno - purtroppo travisato dalla solita critica mentalmente seduta - del De Palma più visceralmente hitchcockiano possibile. Per chi ha amato alla follia - come il sottoscritto - film come Vestito per uccidere o Omicidio a luci rosse, non resterà deluso. Per nostra fortuna non ci troviamo di fronte a quei tediosi meccanismi "perfetti" alla Nolan: De Palma scompagina il suo thriller, incurante di qualsivoglia nesso logico, per costruire un'impalcatura propulsiva ipercinefila e delirante. Un film in cui il passaggio da un universo di verosomiglianza al delirio psicotico è talmente brusco e immotivato da stonare magnificamente, fregandosene di tutto e tutti. Con una voglia di creare, di rimettersi in gioco che ha del miracoloso. Quasi a braccetto con l'altro grande della New Hollywood, Francis Ford Coppola, De Palma spara senza pietà contro i "signori" del buon gusto (ricordiamo quel Twixt che tanto ha fatto accapponare la pelle alla quasi totalità della critica). Senza risparmiarsi una profonda critica al mondo del business più sfrenato, nonché alle tecnologie più fashion del momento (il film "nasce" letteralmente dal logo della Apple - vedere per credere).
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