Regia di György Pálfi vedi scheda film
Questo film dell'ungherese Palfi, classe 1974, è uno dei più incredibili omaggi al Cinema che io abbia mai visto. Con una lavorazione durata otto anni, Palfi taglia e incolla, trapianta e dà nuova vita a circa 500 film che hanno fatto, chi più chi meno, la storia della settima arte: ne esce un Frankenstein cinematografico di purissima bellezza, la storia d'amore delle storie d'amori del cinematografo. Un'opera di montaggio virtuosistico, in cui, anche per pochi secondi, si susseguono situazioni similari montate ad arte per creare un nuovo canovaccio, per niente scontato, fra le altre cose. E' un film davvero unico, straniante e molto divertente, anche perché spinge inevitabilmente a cercare d'indovinare il film da cui, in quel momento, è stata utilizzata la sequenza cinematografica. E' impossibile per un cinefilo, (ma non necessariamente, attenzione!), non esaltarsi davanti a un'opera di questo calibro. L'ora e mezza circa vola via senza nemmeno accorgersene e lascia in bocca quella sensazione agrodolce di malinconia e di bellezza per un Cinema che in qualche modo avevamo dimenticato. La colonna sonora, anch'essa montata e scelta, ovviamente, da famose musiche dei film, è perfetta pur'anche e contribuisce non poco alla meraviglia di questa visione. Un film assolutamente geniale.
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