Regia di Ettore M. Fizzarotti vedi scheda film
Fizzarotti, reduce del successo al botteghino della trilogia 'morandiana' In ginocchio da te-Se non avessi più te-Non son degno di te, conferma il cast di caratteristi e comici attorno ad una nuova stellina in ascesa nel panorama canoro nazionale e confeziona così un altro prodotto banalotto, di scarso ritmo, dalla trama scialba, pretestuosa e finalizzata all'esecuzione - all'interno della storia stessa - di alcuni brani musicali da parte della protagonista. Insomma, l'ennesimo musicarello; questa volta al centro della scena c'è Caterina Caselli, la cui hit del momento era proprio Perdono: ma al di là di tale pezzo, la cui celebrità sarebbe perdurata nei decenni successivi, non si possono segnalare altre canzoni degne di memoria. Le spalle sono tante e di sicuro valore: Carlo e Nino Taranto, Dolores Palumbo, Enrico Viarisio, Carlo Delle Piane, Gino Bramieri, Gabriele Antonini, Milena Vukotic, Carlo Croccolo, Laura Efrikian, Nino Terzo, Paolo Panelli; fra vecchia e nuova scuola, chi compare di più e chi di meno, ma comunque tutti comprimari della cantante in una storia finalizzata alle sue esibizioni. Sceneggiatura di Giovanni Grimaldi. In linea con le sue precedenti dozzinali esperienze, Fizzarotti firma quasi contemporaneamente a questo Perdono l'analogo Nessuno mi può giudicare, pressochè identico come struttura e interpreti, che esce poco prima. 2/10.
La serenità di una giovane coppietta viene involontariamente minata dalla cugina di lei, che fa innamorare lui proprio mentre compie la scalata verso la fama come cantante.
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