Regia di Koreyoshi Kurahara vedi scheda film
Il film si presenta come un opera intermedia tra documentario e fiction. La prima parte ambientata completamente in Antartide , si presenta come un documentario, con lunghe inquadrature del paesaggio e il voice over. La seconda parte si arricchisce alternando scene di finzione (ambientate in Giappone, con i protagonisti umani) e scene simil-documentaristiche (in Antartide , con protagonisti i lupi) , anche queste con il voice over e didascalie a commentare le azioni. La musica (bellissima e avvolgente) di Vangelis commenta solo le scene ambientate in Antartide; completamente assente il commento musicale nelle scene in Giappone.. Al di là delle musiche e delle ambientazioni, il film risulta lento a tratti; manca una vera storia, un racconto che appassioni lo spettatore, che deve sorbire lunghe sequenze di corsa dei cani e di contemplazione del paesaggio. La mancanza di una controparte umana convincente vanifica (in parte) la tensione emotiva del film, non riuscendo a raggiungere un perfetto stato emozionale nell’opera. Il fascino maggiore del film è di portarci in questo continente ancora misterioso , in tutta la sua bellezza e pericolosità.
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