Julie, ragazzina abbandonata a se stessa e figlia di genitori appena divorziati, stringe amicizia con Ann, una solitaria vicina di casa di mezza età. Presto il loro rapporto si evolve e Ann si comporta come se Julie fosse figlia sua, minando seriamente il rapporto tra la ragazzina e la sua reale madre. Memore del rapporto che tempo prima Ann aveva creato con conseguenze inaspettate con la giovane Alice, sua figlia Dorothy prova a intervenire prima che la madre possa dare nuovamente sfogo alla sua pazzia.
Note
Dal suo racconto, poi corto, "Alice dalle 4 alle 5", Zarantonello ci introduce nello studio-santuario della padrona di casa, camera oscura che odora di proibito e naftalina. Nessun uomo vi è mai entrato, e lui stesso mostra il pudore dell’ospite: uno sguardo rapito e perturbato, cosciente ma ammaliato, percorso da quella riverenza dovuta alle sue regine. Padrone di territori ambigui, dove il carnefice e la vittima giocano una staffetta atroce circondate da facce da brividi (vintage e cult). Sublime Barbara Steele, tornata davanti alla mdp per divorarci coi suoi occhi grandi e nerissimi, e azzeccatissima l’esordiente Julia Putnam, bambola marcia che non dimenticheremo facilmente.
Thriller psicologico e femminista, costruito attorno ad un gruppo d'attrici che ha attraversato buona fetta del cinema horror apparendo in titoli divenuti classici.
Thriller buono. La trama regge fino alla fine anche se dal primo momento si capisce dove lo sviluppo della storia andrà a parare. Incredibile sapere che c'è un po' d'Italia in un prodotto che sembrava totalmente USA.
I titoli di testa si compongono con il sangue mestruale perso in una vasca da bagno da una ragazzina: “questo è l'unico sangue che si vede in tutto il film” afferma in una intervista la stessa Barbara Steele.
La madre della ragazza bussa violentemente e chiede di entrare, la ragazzina non vuole, si vergogna delle perdite di sangue nell'acqua, quando la madre entra la rimprovera di essere… leggi tutto
Ann (Barbara Steele) è stata abbandonata dalla figlia Dorothy (Heather Langenkamp) che non le ha mai perdonato la maniera brutale con la quale, da piccola, è stata educata. L'anziana Ann trova consolazione nel discutibile hobby di collezionare farfalle e nella compagnia di due bambine, una (Alice) incrociata in un supermercato e l'altra (Julie) figlia di una… leggi tutto
La stanza delle farfalle,stanza segreta "dove nessun uomo è mai entrato" è l'emblema di questo film. All'interno Ann custodisce le sue preziose farfalle imprigionate, la cui regina è una farfalla in carne e ossa. Ottimi spunti per questo horror senza sangue, con
una Steele che fin da subito mi ha fatto pensare a Bette Davis : sguardo di ghiaccio e tremendissima nel… leggi tutto
Piccolo film che arranca fra gli innumerevoli luoghi comuni della sceneggiatura e la patina televisiva della messinscena, in cui la regia di Zarantonello - ingenua ma evidentemente appassionata- si concentra e risolve in una manciata di scene madri (notevole quella in ascensore). Inquietante la giovane Putnam, (sempre) strepitosa la grande Steele. Pessimo e del tutto a caso il…
Sono nata figlia unica, e quello che mi ha fatto sempre paura è stata la solitudine. Sono nata figlia unica, e quello che ho sempre invidiato ai miei… segue
Il cinema horror italiano, considerato un po' ovunque avviato da Riccardo Freda (ma con enorme contributo di Mario Bava) quando realizza I vampiri (1957), contempla i suoi migliori esemplari nel filone "gotico"…
Era arrivata posta. Una lettera affrancata e scritta a mano, mittenti: le sorelle Hudson. Le due sorelle le avevo conosciute anni indietro, in un… segue
Ann (Barbara Steele) è stata abbandonata dalla figlia Dorothy (Heather Langenkamp) che non le ha mai perdonato la maniera brutale con la quale, da piccola, è stata educata. L'anziana Ann trova consolazione nel discutibile hobby di collezionare farfalle e nella compagnia di due bambine, una (Alice) incrociata in un supermercato e l'altra (Julie) figlia di una…
Film piccolino, un punticino in più per l'italia
Una bambina fa la conoscenza di una vecchietta … con una storia interessante da non raccontare!
Che Gionata Zarantonello abbia fatto qualcosa per questo film non c’è dubbio data la distanza tra questo e tutti gli altri film. Non parlo solo dell’impostazione americana quanto più per l’amore per i…
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Commenti (5) vedi tutti
Niente di che. Qaulcosa è preso dal silenzio degli innocenti. 4 meno
commento di BradyThriller psicologico e femminista, costruito attorno ad un gruppo d'attrici che ha attraversato buona fetta del cinema horror apparendo in titoli divenuti classici.
leggi la recensione completa di undyingUn thriller diverso, angosciante più che ritmato, mai noioso.
leggi la recensione completa di cazzeggiatore del millennioThriller buono. La trama regge fino alla fine anche se dal primo momento si capisce dove lo sviluppo della storia andrà a parare. Incredibile sapere che c'è un po' d'Italia in un prodotto che sembrava totalmente USA.
commento di slim spaccabeccoScena madre è quella finale. Ché le colpe dei genitori si perpetuano comunque in quelle dei figli…
commento di stenlio