Regia di Paolo Bianchini vedi scheda film
Due storie, una vera e una inventata, e quattro ragazzini. Nel 1999 due adolescenti guineani scrivono una lettera a nome di tutti i bambini africani indirizzata «alle loro Eccellenze i mem- bri e responsabili dell’Europa», chiedendo aiuto per avere scuole, cibo e cure. Con la lettera in tasca, Yaguine e Fodè si nascondono nel vano del carrello di un aereo diretto a Bruxelles. Giunti a destinazione vengono trovati morti assiderati. Qui comincia (ma con scarti temporali che legittimano ancor più questa meritevole opera da proiettare obbligatoriamente in tutte le scuole del mondo) la vicenda creata dagli sceneggiatori Paolo Bianchini (che ne è anche il regista), Marco Cavaliere e Paola Rota. Secondo cui Chiara, da tutti conosciuta col soprannome di “Pasta & fagioli”, è la donna che quel giorno a Bruxelles scoprì i corpi straziati di Yaguine e Fodè e che oggi lavora per l’Unicef in un villaggio africano, dove - dopo un viaggio a piedi di tremila chilometri - approdano Thabo e Rocco, il primo di ritorno nella sua famiglia che lo aveva “venduto” a un losco figuro a caccia di futuri campioni di calcio, il secondo in fuga da uno zio manesco, presunto tutore. La violenza del fatto realmente accaduto diluisce nella favola moderna ricostruita. Abitano il film con impegno e affetto Angela Finocchiaro (Chiara), Francesco Salvi (un Padre X dalle stimmate celentaniane), Giobbe Covatta (autista “filofoso” di un pullman di tifosi del Bari), Diego Bianchi (il blogger conosciuto da chi segue le cronache politiche con ironia nei panni del “console onorario”) e i veri genitori di Yaguine e Fodè.
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