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Vi perdono ma inginocchiatevi

Regia di Claudio Bonivento vedi scheda film

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La recensione su Vi perdono ma inginocchiatevi

di Donapinto
5 stelle

Produzione televisiva diretta da Claudio Bonivento, più noto come produttore che come regista, che commemora i vent'anni della strage di Capaci del 23 maggio 1992, quando un attentato terroristico-mafioso stroncava la vita del magistrato anti-mafia Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo anch'essa magistrato e dei tre agenti della scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Pellicola di impegno civile che si sofferma prevalentemente nella vita privata dei tre agenti e delle loro famiglie, in particolare sul personaggio di Rosaria Schifani, giovanissima moglie di Vito. Nulla da ridire sull'onestà dell'operazione in questione, ma tolto il Phatos emotivo della prima mezz'ora, con le notizie sull'attentato che si rincorrono, l'ansia dei familiari e la durissima verità da accettare, VI PERDONO MA INGINOCCHIATEVI soffre di una confezione troppo televisiva, affidata ad interpreti non sempre all'altezza, nonostante la presenza nel cast di Massimo Ghini e Tony Sperandeo, e di siparietti familiari che scadono nello stucchevole e nel ripetitivo. La stessa Silvia D'Amico, che nterpreta la vedova Schifani, e' poco credibile quando in chiesa durante i funerali, legge la famosa lettera rivolta agli uomini della mafia, che all'epoca (ma anche tutt'oggi) commosse tutta Italia. Sarebbe stato opportuno da parte della regia non riprenderla in primo piano e far scorrere le immagini del funerale. L'onestà degli intenti, e come già specificato la prima angosciante mezz'ora, riescono a strappare una sufficienza molto blanda. Prodotto da La7.

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