Regia di Susanne Bier vedi scheda film
North Carolina, 1929. George, piccolo industriale del legname, sposa l'ambiziosa e vivace Serena, che presto decide di affiancarlo anche in affari. Questo guasta i rapporti fra George e il socio Buchanan, che alla prima protesta viene eliminato a fucilate dallo stesso George, facendo passare la cosa come un incidente di caccia. Ma la vera tragedia non è ancora arrivata: Serena, incinta, perde il bambino e anche la testa, completamente.
La danese Susanne Bier alterna produzioni locali - es.: In un mondo migliore, Oscar come miglior film mondiale del 2011 - a pellicole dalle ambizioni più esplicitamente internazionali, come questa Una folle passione, ambientata negli Stati Uniti e girata con interpreti di fama mondiale. Come già in vari casi precedenti, vedasi l'ultimo Love is all you need (2012), i film di quest'ultima categoria non le vengono granchè bene: anzi, sono palesemente artefatti e forzati, con una cura per i dettagli infinitamente minore e una scrittura ben più approssimativa. In Una folle passione non c'è un solo personaggio che sembri reale: i buoni ragionano e si comportano sempre e solo da buoni; i cattivi sempre e solo da cattivi, con l'esclusione naturalmente del personaggio centrale della storia, George, la cui 'conversione' è il nodo della vicenda, seppure essa non gli rechi molto di buono - anzi. Bradley Cooper, Jennifer Lawrence, Rhys Ifans, David Dencik occupano le parti principali nel cast; la sceneggiatura è opera di Christopher Kyle e si basa su un romanzo di Ron Rash. Proprio sulla tenuta narrativa e sulla costruzione dei personaggi, le perplessità si fanno maggiori; la prevedibilità della trama è a livelli estremi e francamente lo spessore stesso dei fatti raccontati non sembra avere alcunchè di accattivante. La confezione è comunque adeguatamente patinata e sufficientemente impressionante. 3,5/10.
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