Regia di Susanne Bier vedi scheda film
Titolo originale Serena, dal nome del personaggio di Jennifer Lawrence, cavallerizza dal passato oscuro che affascina il possidente Bradley Cooper, titolare di una ditta di legname impegnato nella pionierizzazione della Carolina del Nord. Anni 30 del secolo scorso, (ri)nascita di una nazione. La passione tra i due quasi si irradia, nel senso che colpisce altri, ad esempio il lavorante Rhys Ifans, con strascichi morbosi e malsani; ma c’è di più, tipo un bambino che non nasce, uno che è già nato, uno sceriffo impiccione... Molta carne al fuoco in questo melodramma in trasferta americana del premio Oscar Susanne Bier. La storia, così arzigogolata, sarebbe anche intrigante, purtroppo manca un po’ d’anima, come se la regista, adattando l’omonimo romanzo di Ron Rash, non riuscisse a cogliere lo spirito del tempo, come non le appartenessero la Storia e le storie rappresentate. I personaggi restano “sulla carta”, mai del tutto definiti, in particolare proprio Serena a cui la protagonista non conferisce l’ambiguità necessaria per diventare finalmente (o meglio: fatalmente) dark. Lo stesso scenario (un villaggio in fieri tra fango, tronchi d’albero e cantieri) appare posticcio, evidentemente ricostruito, un po’ fasullo. A salvare la baracca non Bradley Cooper, sottotono pure lui, ma i comprimari, i caratteristi come Toby Jones (lo sceriffo) e soprattutto Ana Ularu, attrice romena molto brava che dà vita a una “donna redentrice” sui generis.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta