Regia di Susanne Bier vedi scheda film
Sono un fan di Bradley Cooper. E una sbandata la perdono. Oltretutto la coppia Cooper/Lawrence mi aveva affascinato nello splendido Il lato positivo, non immaginavo quindi di ritrovarli qui imbolsiti e catatonici al servizio di una storiella che gli Harmony, al confronto, sembrano scritti da Stendhal.
La storia è presto detta: una tragedia in discesa libera, una passione senza nessuna follia tranne quella che attanaglia i protagonisti schizofrenici, che decidono di sposarsi al primo sguardo e di far fuori tutti quelli che gli rompono le uova nel paniere fino a farsi fuori da loro medesimi.
Dite che spoilerizzo? Tanto non è che poteva finire diversamente un simile polpettone in salsa boscaiola.
Deprimente vedere il mio eclettico ed effervescente Bradley, stavolta sempre agghindato con la stessa faccetta e il cappellone da cowboy a mezza fronte che lo rende ancora più tonto e fuori luogo, eletto a signorotto di una compagnia di legnami e disegnato come uno che un giorno salva i suoi operai e quello dopo mette incinta le servette che gli portano il pranzo; e non tracima spessore neanche quando tenta lo strangolamento dell'ammoresuo.
E che dire della Jennifer platinata e cicciottella alle prese con svariati istericismi stile beautiful e la chiometta bionda sempre fresca di parrucchiere (che nelle foreste della Carolina pre depressione pullula, de coiffeur).
Un puma, protagonista invisibile della prima scena, metterà tutti d'accordo (Una notte da puma), permettendo anche a noi, che ricordavamo due attori maiuscoli, di archiviare 'sta ciofeca nel dimenticatoio delle occasioni perse, insieme ai figlioletti illegittimi, a torvi visionari, ed altri comprimari dozzinali dai caratteri ritagliati con l'accetta (del resto il film è sui taglialegna.. me so' sfuggiti i Monty Python però...)
Tanti ciocchi da ardere tutto sommato. Ma neanche questi, mi sa, di buona qualità.
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