Regia di Niels Arden Oplev vedi scheda film
E’ vero il film ha qualche sbavatura nella dinamica della trama, è un poco arzigogolato nel piano di vendetta del protagonista maschile (Farrell), il quale in qualche circostanza si rivela incongruo, ma complessivamente è un bel film, scorre ed attaglia lo spettatore, non certo per merito di Colin Farrell ma certamente della Noomi Rapace, strepitosa come in “Uomini che odiano le donne”, con il suo fascino tenebroso ed ancestrale, ancor più accentuato dal profilo sinistro del volto sfigurato in seguito ad un incidente (mi riferisco alla trama, non alla sua biografia) ed ancora più suadente dal fatto che non è più anoressica come in gioventù, ma piuttosto in carne. E’ lei l’anima del film, miglior scelta non avrebbero potuto effettuare, del resto il regista è lo stesso del famoso film che ho citato e quindi è andato a colpo sicuro, sembra un ruolo cucito su misura per lei. I personaggi sono ben delineati, il soggetto, le ambientazioni, le scene di azione sono curate, i dialoghi persino elevati nella loro eleganza (non mi riferisco certo al Farrell, monocorde, ma a Terence Howard in particolare che interpreta il boss malavitoso). L’unico eccesso è nel finale, tipicamente americano (il regista è danese ma i produttori e finanziatori sono made in USA), loro non possono fare a meno di queste tipologie conclusive, apoteosi per gli amanti del genere armi da fuoco in azione, ma occorre riconoscere che ogni volta riescono ad inventarsi qualche variante nella dinamica del genere esplosivo e raffiche a gogo. Un finale che rispetto ai presupposti della trama è altamente improbabile come realismo, ma che fa concludere la visione del film con più leggerezza e compiacimento
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