Regia di Niels Arden Oplev vedi scheda film
Presenze femminili che fanno la differenza – parte prima.
L’esistenza di Victor è già complicata di suo, impegnato com’è ad infiltrarsi nella gang di malviventi che lo hanno privato di moglie e figlia. Come se non bastasse, la ragazza sfregiata del terrazzo di fronte lo sorprende ad uccidere un poco di buono ed inizia a ricattarlo per avere a sua volta aiuto nel compimento di una vendetta personale. L’idea è quella di un revenge movie di coppia. Niente di particolarmente elaborato ma la comunità d’intenti e l’istintiva solidarietà che s’instaura fra i due protagonisti apre la porta a nuove dinamiche che, fra timore e attrazione, aiutano il regista a ravvivare uno sviluppo di trama altrimenti prevedibile e risaputo. Ritmo discreto, ambientazione cosmopolita da bassofondo britannico, facce da pulp alla Guy Ritchie tutte piuttosto azzeccate (Cooper, Howard, Murray Abraham, Assante) con la sorprendente e autoironica aggiunta di una Isabelle Huppert dura d’orecchi. Un onesto prodotto d’intrattenimento che non passerà certo alla storia – anche perché que finale caciarone all'americana stona un poco col resto del film, dotato di atmosfere decisamente più europee – ma ben confezionato e impreziosito dalla presenza di Noomi Rapace, bellezza selvaggia e irregolare, ancora una volta alle prese con un ruolo vittima/carnefice dalle sfaccettature non banali. Da sola riesce a conferire maggiore spessore anche al solito Colin Farrell in versione giustiziere fai-da-te col pilota automatico. Non è cosa da poco.
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