Regia di Simone Gandolfo vedi scheda film
Horror italiano girato in fretta e furia, con un soggetto fortemente in debito a due classici (Saw e Hostel). Il livello amatoriale impedisce di seguire con interesse un film altrimenti ben poco riuscito. Un peccato, visto comunque il coraggio degli autori di percorrere un genere non più praticato nel nostro paese.
Il sito web Evil Things è caratterizzato da video di protagonisti che sono in grado di compiere azioni deprecabili, contro il prossimo o addirittura se stessi. Il pubblico che lo frequenta pare apprezzare azioni "cattive", tipo mangiare una tenia, pestare a sangue un clochard o fare incolpare di pedofilia un innocente. Quattro finalisti si ritrovano in una località isolata, convocati dal master di Evil Things, senza immaginare cosa li attende. Il tutto, sotto lo sguardo rapito dei fedeli visitatori dell'illegale dominio internet.
L'attore (qui debuttante regista) Simone Gandolfo, con il patrocinio di Luca Argentero, porta sullo schermo un soggetto arcinoto e ormai inflazionato: un incrocio tra Saw e Hostel 2, caratterizzato dalle azioni e dai sermoni decantati con molta sicurezza dal Master di un sito web illegale, ma molto seguito. Questi di fatto è uno psicopatico che si è macchiato di un atroce sterminio (in famiglia) e che desidera coinvolgere i partecipanti in una sorta di rito destinato ad eleggere un vincitore. La storia, per quanto scontata, non è il maggior limite del prodotto. Anzi, diventa la cosa migliore di fronte ad un budget di poco oltre i centomila euro, location casarecce, un cast improvvisato e un doppiaggio amatoriale.
La psicologia dei personaggi è approssimativa, mentre risulta poco credibile il contesto, con all'azione questo Jigsaw "de noialtri", ovvero dei poveri, che se ne esce con frasi fatte tipo: "È grazie al dolore che potrai purificarti." Qualche guizzo (anche originale e ben costruito) della macchina da presa non basta per garantire l'attenzione dello spettatore che si affloscia dopo pochi minuti dall'inizio. D'altra parte con protagonisti che hanno come avatar di Evil Things nickname del calibro di Passera94 o IQ187 (sarebbe il quoziente intellettivo del soggetto, ma è da vedere che fine lo aspetta) non è certo possibile prendere sul serio i profili dei personaggi. E le panoramiche che ritraggono persone nei più diversi contesti, affascinate dal sito "cattivo", inducono solo il sospetto che la sceneggiatura sia stata scritta in fretta e furia, almeno quanto -in fretta e furia- il film è stato girato. Ad aggravare ulteriormente il risultato finale è la totale assenza di effetti speciali. Povero sì... ma qui siamo un po' troppo oltre il minimo garantito.
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