Regia di Gianfranco Albano vedi scheda film
Alla morte del marito, Perla scopre di avere ereditato un casale nelle campagne toscane. Giunta sul posto, lo trova però occupato da Lucia e dalle sue tre figlie: l’uomo aveva una seconda, segreta famiglia.
Fiction targata Mediaset dalla confezione modesta, L’una e l’altra è un prodott(in)o evidentemente destinato alle famiglie, del tutto disimpegnato e con una morale semplice e lineare, in qualche modo femminista. Dati i presupposti la regia di Gianfranco Albano è assolutamente azzeccata, così come considerando le capacità di Albano, da sempre autore di fiction tv per il vasto pubblico e non particolarmente rifinite sul piano della forma, si capisce che questo è il lavoro adatto a lui. Le Una e Altra del titolo sarebbero Paola Perego, volto noto del piccolo schermo alla sua prima – ma non ultima, e a sorpresa – prova da interprete, e Barbara De Rossi, chiaramente più rodata come attrice; al loro fianco sul set ci sono il redivivo Christopher Lambert, l’impeccabile caratterista Luis Molteni e un tris di giovanissime protagoniste che, in effetti, non sfigurano: Ilaria Serrato, Evaluna Pieroni e Miriana Raschillà. La sceneggiatura è firmata da Antonio Consentino, Emanuela Del Monaco e Paola Pascolini; nonostante la preponderanza di ‘quote rosa’ (due donne su tre autori), il copione non pare andare a sfiorare le corde della psicologia femminile in maniera convincente, fermandosi anzi a un blando tentativo di inquadrare gli eterni dilemmi amorosi da una prospettiva vagamente femminocentrica, mai troppo incisiva, né in alcun modo esasperata. Cento minuti come da prassi per la trasmissione in prima serata, per un titolo scomparso rapidamente dagli annali del piccolo schermo. 2,5/10.
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