Regia di Budd Boetticher vedi scheda film
E' un noir, ma lo stile è lo stesso dei western dello stesso regista: asciutto, preciso, essenziale, molto efficace. La vicenda cattura fin da subito e il regista la porta avanti con grande fermezza, senza un momento di stanca, e la tensione è costante. C'è pure una scena umoristica, che però non stona per nulla. La vicenda ricorda abbastanza da vicino quella de "Il corridoio della paura" di Sam Fuller, anche se ha dei risvolti diversi, e in parte anche "Qualcuno volò sul nido del cuculo". Boetticher riesce a riprodurre con essenzialità e forza il microcosmo del manicomio, creando un'atmosfera angosciosa e claustrofobica. Gli altri ricoverati vengono tratteggiati con pochi ma efficaci tratti, fino al pazzo che dà il titolo italiano (fuori luogo). La stanza dov'è segregato e lui stesso fanno impressione e colpiscono, anche se non è facile spiegare perché.
L'unico neo di un film altrimenti perfetto è secondo me il finale, che forse non tratta come avrebbe dovuto la coppia di protagonisti, i quali sono almeno inizialmente dei vili e temerari cacciatori di taglia. Questo della taglia, tra l'altro, è un tema caro a un regista che certamente non ha avuto la notorierà che avrebbe meritato.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta