Trama
Chris vuole mostrare a Tina il suo mondo e lo vuole fare a modo suo, portandola in giro con il suo amato caravan. Tina ha sempre condotto una vita riservata e approfitterebbe dell'occasione per vedere luoghi come il Crich Tramway Musueum, il viadotto Ribblehead e le colline delle Midlands. Decidono così di partire ma presto il loro viaggio si trasforma in incubo. Orde di adolescenti rumorosi, campeggi per caravan strapieni e la poco delicata madre di Tina cospirano per distruggere il sogno di Chris mettendo a dura prova i suoi nervi.
Approfondimento
KILLER IN VIAGGIO: I BONNIE E CLYDE DEL CARAVAN
Il viaggio che intraprendono Tina e Chris, i due protagonisti di Killer in viaggio, è davvero qualcosa di fuori dall'ordinario: un'odissea erotica senza precedenti destinata a# culminare in svariati omicidi#. Nonostante le buone intenzioni che spingono i due alla partenza, la loro vacanza in caravan finisce infatti per essere macabra e grottesca. Tina è un'introversa dog sitter che vive nella miseria con una madre soffocante. Ha incontrato Chris, ragazzo con una buona dose di fascino e umorismo, in una scuola di capoeira e con lui decide di partire in campeggio, senza sapere che insieme si sarebbero trasformati nei Bonnie e Clyde# della campagna inglese. Sotto l'aspetto innocuo, Chris nasconde il desiderio feroce di essere temuto e rispettato, anche a costo di sporcarsi le mani di sangue. Sin dal primo omicidio commesso durante la visita al museo del tram, l'orrore di cui è testimone provoca una risposta emotiva inaspettata in Tina: anziché scappar via, Tina non vede l'ora di far sesso con Chris e non importa che si trovino in un'area di sosta circondati da curiosi camionisti. A poco a poco, la smania omicida colpisce anche Tina ma, a differenza di quelli di Chris, i suoi delitti non trovano quasi mai giustificazioni plausibili e la relazione comincia a risentirne, fino all'inevitabile e fatale conclusione.
Chris e Tina, inoltre, appartengono di diritto alla lunga stirpe cinematografica di giovani assassini in fuga ma, nel modo in cui si sbarazzano di chi intralcia il loro cammino, c'è qualcosa di sgradevolmente divertente e piacevolmente amorale. L'obiettivo di Killer in viaggio non è infatti mitizzare l'omicidio ma generare risate e sorrisi per il disagio dei due protagonisti.
UNA SERIE TV CHE NESSUNO VOLEVA
Prima di portare Tina e Chris al cinema, gli attori e sceneggiatori Alice Lowe e Steve Oram hanno trascorso diversi anni a perfezionare i personaggi, prima su un palcoscenico teatrale e successivamente in un episodio pilota per la televisione rifiutato da tutte le emittenti a causa del tono dark. L'idea di base per Killer in viaggio è nata in loro quando durante una conversazione hanno cominciato a parlare dei posti di campagna in cui sono cresciuti e delle vacanze trascorse in passato con le famiglie. Il progetto cinematografico, invece, è andato in porto grazie all'interessamento del regista Edgar Wright e della produttrice Nira Park mentre la regia è stata affidata a Ben Wheatley, reduce dal successo di Kill List. A dispetto di una sceneggiatura lineare, Wheatley ha voluto che Killer in viaggio contenesse diversi flashback, eventi immaginari e sequenze oniriche, rendendo la storia ancor più amorale e sconfortante.
In attesa che le riprese cominciassero, Alice Lowe e Steve Oram hanno veramente affittato un caravan per mettersi in viaggio per le campagne inglesi e scovare insieme a un cameraman i posti in cui poi Tina e Chris si sarebbero soffermati.
UN VIAGGIO PSICHEDELICO NEL TEMPO
Accade raramente che un film sia ambientato come Killer in viaggio nella bellezza della natura epicamente selvaggia della campagna inglese. Il viaggio omicida di Chris e Tina attraverso il nord dell'Inghilterra e il paesaggio circostante, che diventa sempre più immenso e desolato, è un mezzo per riflettere il loro stato d'animo. L'aspetto mistico e realista della loro vicenda sembra richiamare inevitabilmente la storia antichissima di alcuni dei luoghi visitati e della Gran Bretagna stessa. Così il loro è come se fosse un viaggio psichedelico indietro nel tempo e #mentre loro stanno andando incontro a un crollo che metaforicamente riguarda anche tutta la nazione, #visitano antiche rovine che paradossalmente stanno ancora in piedi.
Note
Sulle note dissonanti di "The Power of Love" Ben Wheatley dirige con sadico gusto un passo a due - lucido e demenziale - negli abissi dell’ordinaria follia necessaria (a una brutale emancipazione). Non sarà il capodopera dell’autore di "Kill List", ma questa commedia nera è un brillante (e agghiacciante) saggio antropologico sulla frustrazione profonda di una nazione cortese.
Trailer
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Commenti (3) vedi tutti
Rappresentazione grottescamente esagerata di una società coinvolta in una guerra di tutti contro tutti, amara commedia che disegna il tragi-comico disintegrarsi individualistico della società post-industriale.
leggi la recensione completa di laulillaCommedia nera ben costruita e reclame turistica di una campagna inglese splendidamente mostrata.
leggi la recensione completa di starbookFatto solo per scioccare gli animi sensibili, lascia il tempo che trova.
commento di movieman