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Promised Land

Regia di Gus Van Sant vedi scheda film

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La recensione su Promised Land

di chinaski
6 stelle

Estrarre gas e quindi energia naturale e pulita, pagare i proprietari della terra dove ci sono i giacimenti, portare ricchezza in un piccolo paese rurale sembrerebbero azioni degne di una economia illuminata e naturalmente non lo sono. E’ la facciata, il modo per ingannare le persone, la base fondante delle forme di sfruttamento del nostro tempo. E infatti nessuno ci crede a quello che racconta Steve Butler (Matt Damon), tantomeno lo spettatore. L’unica cosa che ha valore, tangibile, che può trasformare tutta una serie di falsità (l’energia pulita, l’assenza di rischi ambientali) in qualcosa in cui credere è il denaro. L’unico modo per mandare a fare in culo tutti i problemi. Ed è in questo scontro tra valori e dollari l’essenza della pellicola. Non tanto un’accusa (prevedibile, didascalica) contro le multinazionali energetiche quanto una riscoperta dei valori fondanti della società americana: il senso della comunità, una singola voce che può essere quella di molti, l’onestà (insegnata da una bambina che vende limonate) contro il profitto ad ogni costo, i rapporti umani al centro dell’esistenza invece di quelli lavorativi. Gus Van Sant, da una storia di Dave Eggars, dirige un film umanista e molto attento ai sentimenti e alle emozioni che nascono e fluiscono tra i vari personaggi, accenna al suo stile solo in poche inquadrature (le immagini velocizzate, alcuni in­serti descrittivi, come i pali della luce) e usa spesso delle riprese dall’alto, che volano sulla terra, mostrando la bellezza dei paesaggi, donando un senso di assoluta leggerezza, anche narrativa, che pervade tutto il film, grazie anche  ad alcune ballate acustiche della colonna sonora.

E quella permanenza naturale, quel desiderio di non deturpare l’ambiente, di mantenerlo intatto si contrappone al profondo cambiamento interiore che avverrà in Steve, alla sua presa di coscienza di quanto un lavoro non sia solo un lavoro, come le dice la sua collega, quando finisce per nuocere alla vita di altre persone o ai luoghi nei quali vivono. Steve dovrà confrontarsi prima di tutto con le proprie certezze e motivazioni, scavare dentro di lui come vorrebbe fare con la terra che deve comprare per la Global Energy, fino all’ammissione delle sue responsabilità e alla liberazione da esse.

La promessa della terra è quella del denaro, facile e sicuro. Sempre che ci siano ancora persone che credano alle promesse. E che qualcuno, alla fine, le mantenga.

 

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