Regia di Sergio Leone vedi scheda film
Per qualche dollaro in più (1965): Clint Eastwood
"Where life had no value, death, sometimes, had its price.
That is why the bounty killers appeared". Nel Far West più cupo e violento la professione di "bounti killer" è una delle più redditizie, assieme a quella dei costruttori di bare.
Due cacciatori di taglie concorrenti, uno soprannominato "Il Monco" per l'abitudine di usare solo la mano sinistra, lasciando la destra sempre libera sotto lo spolverino per sparare prima dell'avversario (Clint Eastwood), e un ex colonnello in pensione chiamato Douglas Mortimer (Lee Van Cleef), si contendono la ricerca del tanto temuto delinquente Indio (Gian Maria Volonté), un feroce assassino a capo di una banda di malfattori.
Costretti dalle circostanze, i due si vedono indotti ad unire le forze, cercando di individuare il punto debole dell'avversario e cercare di catturarlo. Ma se il Monco è mosso da ragioni squisitamente economiche, per il colonnello le ragioni di quella complicata cattura risiedono in un cruento episodio famiare che lo segnò a vita.
Per qualche dollaro in più (1965): Clint Eastwood
Per qualche dollaro in più (1965): Klaus Kinski
Dopo il successo, avvenuto gradualmente fino ai livelli di un vero e proprio trionfo, goduto dal film capostipite, Per un pugno di dollari, Sergio Leone si accinge a riprendere tematiche ed ambientazioni del precedente e, forte di un budget più strutturato e di un cast che riunisce anche note star internazionali (oltre a Van Cleef e Eastwood si riconosce, tra gli altri, un diabolico e vendicativo Klaus Kinski), si trova a dirigere un film più robusto e strutturato, derivativo del primo, ma più solido e narrativamente meglio strutturato.
Per qualche dollaro in più (1965): Gian Maria Volonté
Per qualche dollaro in più (1965): Lee Van Cleef, Clint Eastwood
Si tratta del secondo capitolo della fortunata "trilogia del dollaro", che di concluse l'anno successivo con l'ancora più riuscito "Il buono, il brutto, il cattivo". Leone inizia a distinguersi per la sua straordinaria tecnica di ripresa, per i primi piani strepitosi, per il gusto del dettaglio e delle ricostruzioni scenografiche che trasformano e trasfigurano le desertiche aree della assolata Almeria in un Far West più vero di quello reale americano.
Per Eastwood il film costituisce il secondo, fondamentale appuntamento dei tre fortunati sodalizi con Leone, che gli consentiranno di tornare in patria da star.
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