Regia di Brandon Cronenberg vedi scheda film
Cronenberg rifà Cronenberg, e non spreca.
Figlio dello sciamano biomeccanico di Toronto, il qui trentaduenne Brandon si cimenta senza pudore con la materia paterna, svecchiandola con mano acerba e occhio assetato di sangue.
Una scontata ma elegante distopia dove le barriere primordiali sono state superate e la malattia è divenuta feticcio di massa: c'è chi fa la coda pur di accaparrarsi l'herpes (o peggio) appartenuto alle star. Syd March è dentro al business fino al collo, lavora per una delle cliniche in competizione nel mercato delle infezioni su misura ed è lui stesso un potenziale 'bucomane', per altre ragioni. Ben presto si ritroverà con un pericolosissimo affare per le mani, il morbo misterioso e irresistibile che ha infettato Hanna Geist.
Un'opera prima autolimitante ma piacevole, è un Videodrome senza tutte quelle rughe solcate negli effetti speciali dallo scorrere del tempo. Non può ripetersi lo stesso impatto ma poco importa. Perchè non dargli una chance?
Superba la rappresentazione umanoide dei Virus, probabilmente l'intuizione più felice.
Il rosso Caleb Landry Jones è oggettivamente adorabile e ben si sposa con le atmosfere chirurgiche.
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