Regia di Sergei Loznitsa vedi scheda film
Nel finale di My Joy (2010), il precedente lavoro di finzione del documentarista bielorusso Sergei Loznitsa (ne abbiamo parlato in Scanners nel n. 17/2013), la notte inghiottiva la figura misteriosa di un assassino e con lui la storia passata, presente e futura della Russia. Allo stesso modo, in Anime nella nebbia, che arriva in sala a un anno dalla presentazione a Cannes 2012, è il denso grigiore della foschia a disperdere nel nulla i protagonisti della vicenda e con loro, ancora una volta, il popolo russo e forse l’umanità intera. Siamo nel 1942, al confine occidentale dell’Urss, con i nazisti che occupano i villaggi e i sovietici che organizzano la resistenza. Il contadino Sushenya è stato arrestato dopo un attentato ferroviario, ma al contrario dei suoi compagni è stato graziato: per questo, ritenuto ingiustamente un delatore, è prelevato da due partigiani e condotto nei boschi per essere fucilato. Ma i tedeschi incombono, l’esecuzione viene interrotta e i tre uomini, né compagni né nemici, sono costretti ad attraversare la foresta e a confrontarsi vicendevolmente, ciascuno con la propria storia e le proprie responsabilità. Dispersi in una natura fuori dal tempo, guidati da un naturale spirito di sopravvivenza, rivelati da tre flashback che chiariscono i loro percorsi, il condannato e i suoi due giustizieri perdono a poco a poco la connotazione storica per diventare figure simboliche: secondo Loznitsa, il santo, il cattivo e il dubbioso; ma se vogliamo anche la giustizia, la dedizione e l’ignavia. Ciò che conta è che il loro destino si fa metaforico e spirituale, grazie anche a uno stile che abbandona lo sperimentalismo di My Joy e sceglie in controtendenza un passo monumentale, dimesso e ieratico. I lunghi piani sequenza tra gli alberi, i colori opachi della fotografia in 35mm di Oleg Mutu (lo stesso operatore di Cristian Mungiu) o ancora alcune immagini cariche di pietà e sofferenza, come quella del prigioniero che porta in spalla il suo giustiziere, fanno di Anime nella nebbia un racconto di guerra dolente e universale, capace di restituire dignità alle vittime della storia e di coglierne tormenti e fragilità, prima che la nebbia del tempo le dissolva.
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