Regia di Thomas Vinterberg vedi scheda film
Torna a volare alto Thomas Vinterberg, raccontando una storia difficile, scegliendo un punto di vista tanto insolito quanto inquietante, eliminando ogni sorta di dubbio che ai personaggi in scena e allo spettatore offre però due realtà opposte, mostrando quanto le apparenze possano essere fallaci soprattutto quando ci si trova di fronte ad un fatto che obbliga a prendere posizioni nette.
La vita sembra andare per il verso giusto a Lucas (Mads Mikkelsen); sta per riottenere suo figlio, a lavoro i bambini lo adorano, gli amici sono sempre al suo fianco ed ha pure trovato una nuova compagna (Alexandra Rapaport).
Poi la piccola Klara lo accusa di averla molestata e tutto cambia, quasi tutti voltano le spalle a Lucas che viene considerato un pervertito nonostante i suoi proclami d’innocenza.
Non sarà facile resistere in attesa che la giustizia faccia il suo corso.
Di fronte a certi fatti (la violenza su una bambina è ciò che di più vile ci possa essere) non esistono parole e compassione, purtroppo (o per fortuna) non sempre le accuse diventano condanne per la legge, ma far cambiare idea alle persone è difficile quando ormai si ha addosso una macchia indelebile.
Proprio per questo il finale è di rara compiutezza, nonostante sia passato del tempo e che le accuse siano cadute, per qualcuno Lucas rimarrà il molestatore di bambini, una persona pericolosa e una piccola comunità che vive nella più totale tranquillità è il posto dove avviene la reazione peggiore, proprio perché meno preparata.
E noi cosa avremmo fatto al posto di quei genitori?
Premesso che la violenza è la strada sbagliata e che non porta a nulla (violenza porta solo ad altra violenza non a delle soluzioni), il sospetto è troppo forte, il fatto insopportabile, la verità assoluta è cosa rara, ma (e proprio per questo) noi (spettatori) che sappiamo non possiamo che trascorrere tutto il tempo con un’ansia perenne, in continua crescita che trova in Chiesa (luogo simbolico del perdono) il culmine di una disperazione portata ad esplodere dopo una serie di atteggiamenti ed azioni che fanno sentire Lucas un reietto.
Thomas Vinterberg costruisce un percorso marcato, forse con qualche esasperazione (come la scena al supermercato), ma trova la strada giusta per farci sentire piccoli (e se capitasse a noi di subire un’accusa del genere?), trasformare un innocente in un (solo presunto) carnefice e poi in vittima esposta alla pubblica gogna è tra le trasformazioni più forti che si possano vedere.
Non ci sono cattivi, solo dubbi e certezze che si annidano, siamo tutti uomini capaci di cose immense, come di errori sovraumani e i volti in scena sono molto efficaci nello trasmettere le sensazioni, dalla compostezza quasi disperata di Mads Mikkelsen, alle espressioni della piccola Annika Wedderkopp, guidata benissimo, grazie ad un copione lucido, mentre anche la componente estetica non viene lasciata certo al caso.
Fortemente significativo.
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Un film che mi colpì molto quando lo vidi... Mi chiedo ancora oggi quanto sia difficile trattare una tematica simile.
Difficilissimo, tanto più perchè per come è trattato il tema viene quasi scontato provare a mettersi nei panni dei diversi protagonisti.
In qualche modo oltre che un bel film è anche una lezione impietosa su cosa siamo.
per me un film bellissimo, doloroso e potente, ciao
Super doloroso, ad un certo punto diventa quasi insostenibile rimanere al fianco del protagonista aspettando la scena successiva che già sappiamo porterà sempre più atroci comportamenti.
E il fatto di sapere che lui è innocente amplifica tutto a livelli altissimi.
sì, concordo :)
Recuperato, per fortuna, sere fa sui Rai Movie. Film IMMENSO a cui ho dato il massimo delle stellette ^_^
Ben fatto. Il digitale terrestre è una manna dal cielo, un film così non sarebbe mai passato su uno dei principali 6 (+1) canali.
;-)
Infattamente ^_^
ma il +1 che canale sarebbe?
Ihihih scusa, intendevo La7 che ha, a periodi alterni, le sue ambizioni, ma col cinema ci becca poco (e comunque un film così non credo lo trasmetterebbe).
Fiuuuuuuuuuuu... credevo avessi io, o meglio la mia tv, un canale di meno, ahhahhahahhah!
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