Regia di Thomas Vinterberg vedi scheda film
Può un cacciatore diventare preda? Certo che sì! E' proprio la caccia, l'hobby di Lucas (un ottimo Mikkelsen), un tranquillo insegnante d'asilo, separato, con un figlio. Che, ad un certo punto della sua vita, si ritrova a diventare egli stesso una preda; viene "accusato" da una bambina, figlia di un suo amico, di averla sollecitata sessualmente. Da quì, la vita di Lucas diventa un inferno. Un inferno bianco, dato che la storia è ambientata in Danimarca e siamo vicini alle feste Natalizie. Verrà isolato gradualmente da tutta la comunità e soprattutto dal padre della bambina, suo migliore amico. Addirittura, al figlio di Lucas, Marcus, verrà proibito di andare a fare la spesa nel supermercato dove sono soliti andare lui e il padre. E, come se non bastasse, verrà ucciso anche il cane di Lucas. Verrà a galla la verità? Neanche la conclusione riuscirà ad essere esplicativa. Come in "Non è un paese per vecchi" dei fratelli Coen, praticamente, non c'è colonna sonora nel film. Il che, rende la storia più claustrofobica. Sensazione alimentata anche dalla fotografia, che rende, al minimo, l'atmosfera gioiosa, come dovrebbe essere, del Natale. Viene da chiedersi, a fine visione: "La società è davvero così marcia, per riuscire a creare, facilmente, un (falso) mostro?". Da vedere per riflettere.
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