Regia di Mauro Bolognini vedi scheda film
Follia e psichiatria alla vigilia del fascismo. Da un libro di Tobino una prova matura di Bolognini: regista sofisticato e di polso.
Il professor Bonaccorsi è uno stimato psichiatra, vive “recluso” da diversi anni nella struttura in cui opera. Porta avanti le sue teorie e i suoi studi alla ricerca di un germe che giustifichi la follia. L’infermiera Bianca, la moglie del direttore Francesca e del collega Carla non sono solo estimatrici del medico ma soprattutto amanti dell’uomo. La dott.ssa Anna Bersani giunge sul luogo per un periodo di prova: da osservatrice esterna farà saltare il coperchio di ipocrisie e segreti inconfessabili che si annidano all’interno del manicomio.
Mauro Bolognini trae da PER LE ANTICHE SCALE, libro di racconti del medico e scrittore Mario Tobino, il film omonimo. Ambientato durante il fascismo contrappone le teorie di Bonaccorsi a quelle dell’inesperta ma onesta Bersani. La realtà nuda e cruda dei reparti psichiatrici come gironi infernali contrapposti alla teoria. Antifreudiano perché nella follia non c’è nevrosi, il professore viene smascherato delle sue tare personali e familiari. Egli usa la pazzia e cerca risposte in improbabili esperimenti scientifici, più per se stesso che in nome della psichiatria. L’erotismo e i desideri repressi oppure ostentati sono indice di qualcosa di morboso che si cela dietro le apparenze perbeniste, e probabilmente con implicazioni politiche. Bolognini sa rappresentare tutto ciò in maniera significativa e ben curata. Bonaccorsi è interpretato con misura e rigore da Marcello Mastroianni. Se lo dividono con diseguale passione Barbara Bouchet, Lucia Bosè e Martha Keller. Gli resiste e gli si oppone la bella e risoluta Francoise Fabian. Bravissima in un ruolo complesso Adriana Asti. Nel finale il protagonista legge negli occhi del fascista fanatico (Ferruccio De Ceresa) il proprio futuro. Decisive le partiture di Ennio Morricone.
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