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Richard O.

Regia di Damien Odoul vedi scheda film

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La recensione su Richard O.

di supadany
4 stelle

VOTO : 5++.
“L’historie de Richard O.”, presentato alla 64° Mostra del cinema di Venezia, è un film poco convincente, che appare decisamente pretestuoso, quando in fondo mostra tanto a livello di corpi umani (nudi), ma poi fatica terribilmente ad andare poco oltre.

Questo nonostante la (sovrac)carica performance di Mathieu Amalric ed uno scenario complessivo che aveva buone carte da spendere (il sesso è pur sempre una delle primarie esigenze umane).

Richard (Mathie Amalric)è un uomo sempre alla ricerca di nuove esperienze sessuali ed in questo è aiutato dal suo fedele amico spilungone, che invece se ne rimane sulle sue.

Conosce e frequenta così donne diverse, fa con loro sesso nei modi e luoghi più disparati, si stacca dalla donna con la quale ha una storia (e che da lui vorrebbe un figlio, onere troppo grosso per Richard), vivendo quasi in un mondo tutto suo.

Intanto il suo amico però incontra l’amore, quello vero.

Partendo dall’ultima affermazione direi che questo film si contraddistingue per due cose; da un lato il sesso, tanto e spinto, dall’altro per una sostanziale approssimazione quando si tratta di imporre le svolte narrative.

Così la storia che si sviluppa tra l’amico di Richard e una donna straniera nasce dal nulla, e senza troppa convinzione (ne credibilità), mentre anche alcuni rapporti tra il protagonista stesso ed alcune delle “sue” donne paiono vissuti solo in superficie.

Certo non era facile coniugare un erotismo accentuato, completo di manie varie (penso alla donna che vuole essere stuprata mentre dorme, che si vede ad inizio film) ad una sintesi esistenziale straniante, ma d’altronde così com’è il film pare davvero zoppo, privo di un suo sbocco.

Compulsivo e bravo invece Amalric che si mette completamente in gioco, non solo fisicamente (e qui non lascia proprio nulla all’immaginazione), ma soprattutto come indole comportamentale (il suo personaggio è letteralmente malato di sesso).

Dunque rimane un film piuttosto deludente, certo per chi si accontenta del lato prettamente voyeuristico  di carne (è proprio il caso di dire così in questo caso) al fuoco ve ne è parecchia, purtroppo per fare un prodotto completo ci voleva di più e questo di più non arriva o semplicemente non funziona.

Occasione sprecata.

Su Damien Odoul

VOTO : 5++.
Ambizioso, almeno a suo modo, ma finisce col girare per lo più a vuoto.

Su Mathieu Amalric

VOTO : 6,5.
Ci mette il suo corpo, ma crea anche una maschera di un certo spessore.
Peccato solo che il film non sfrutti a dovere il suo talento e la sua abnegazione alla causa.

Su Stephane Terperaud

VOTO : 6.
Decisamente sopra le righe e prorompente.

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