Regia di Ronny Yu vedi scheda film
Brandon Lee, figlio di Bruce Lee, morì a soli ventotto anni perchè fu sparato per errore sul set del film del Corvo e da allora è diventato leggenda, perciò qualsiasi film abbia interpretato in passato (e ne ha interpretati pochi purtroppo) non può non suscitare interesse e curiosità nei suoi fans che in tutto il mondo sono veramente tanti. Tuttavia, questo Legacy of Rage girato ad Hong Kong, non ha ricevuto una totale attenzione internazionale. In Italia ad esempio non è mai stato tradotto e doppiato. Nessuna casa ha voluto comprarne i diritti nonostante come film sia migliore di altri lungometraggi sempre interpretati da Brandon. In Francia però so che è uscito ed anche in altri paesi dell'Europa, ma giusto nel nostro paese tanti bei film vengono ignorati e snobbati solo perchè non ritenuti facilmente vendibili.
A me Brandon Lee piace molto, era un figlio d'arte dotato di un certo carisma e talento, proprio come suo padre e devo dire che la sua storia mi ha commosso come poche altre al mondo e sono anni che colleziono i suoi film. Alcuni ho fatto fatica a reperirli e questo è sicuramente uno di quelli, se non il più difficile da trovare. Sono riuscita a reperire il dvd originale statunitense e ho notato che Brandon non parla con la sua vera voce, ma che è stato bensì doppiato... poco male, il film sono riuscita a godermelo comunque e non ho potuto fare a meno di apprezzarlo. Non è il solito filmetto di arti marziali, anche se possiede una serie di sequenze davvero molto violente (che battono addirittura quelle del Corvo) e ricche di sangue. La trama è assai drammatica, incentrata sul tema della vendetta, ma anche su quello dell'onore e dell'amore. Il protagonista è un ragazzo di nome Brandon che viene separato dalla sua ragazza May, a causa di una grave accusa di omicidio. A commetterlo è stato in realtà un ragazzo che lui reputava il suo migliore amico e che desiderava solo vederlo fuori dagli schemi perchè voleva avere a tutti i costi May, della quale s'era invaghito da tempo. Brandon passa così ben otto anni in carcere e quando esce medita la sua vendetta contro l'ex amico che ha forti legami con la malavita... lo scontro si rivelerà un'orrenda carneficina, ma Brandon ne uscirà vittorioso e si ricongiungerà col figlio che gli aveva dato May che però nel frattempo è morta...
Non uno tra i migliori film del genere, ma vale la pena vederlo non solo per la presenza del figlio di Bruce Lee, ma perchè è ben interpretato, è ricco di anima e pathos, il ritmo è buono, la trama coinvolge e le tematiche affrontate sono tutte ben mescolate e ben trattate... poi si sa che gli asiatici sono dei maestri nel fondere amore, morte e vendetta in un unico scenario... e questo è uno di quei casi.
Ha fatto un buon lavoro.
Abbastanza intenso e ben calato nella parte.
Convincente.
Carina e bravina.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta