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Miele

Regia di Valeria Golino vedi scheda film

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La recensione su Miele

di mm40
5 stelle

Per denaro Irene aiuta i malati terminali a spegnersi evitando inutili sofferenze; ciò che fa, naturalmente, è al di fuori della legge. Ma la sua missione, dal punto di vista 'morale', è destinata a scontrarsi con la realtà di Carlo, settantenne in ottima salute, ma depresso e desideroso di 'staccarsi la spina'.

 

Miele, l'esordio registico di una Valeria Golino ormai cinquantenne (classe 1965), è un film che - presumibilmente suo malgrado - negli argomenti ricalca pesantemente le orme di Bella addormentata di Marco Bellocchio, uscito soltanto qualche mese prima; a conti fatti però, soprattutto per la scarsa riuscita del film del regista emiliano, Miele vince con distacco ogni possibile comparazione. Il tema dell'eutanasia è trattato qui con le debite distanze - a volte perfino troppe: di morte si accenna, più che parlarne, e in scena non si vede nulla di potenzialmente compromettente per la distribuzione del lavoro; ciononostante la sceneggiatura della regista, di Francesca Marciano e di Valia Santella (da un romanzo di Mauro Covacich) regge sia sotto il profilo narrativo che sotto quello logico, raccontando una storia ai limiti del verosimile, eppure intrisa di realtà quotidiana dei giorni nostri. Jasmine Trinca è una valida protagonista, ma forse il Nastro d'Argento è un po' esagerato qui: è d'altronde il secondo per lei e i meriti per il raggiungimento vanno condivisi con la prova sostenuta in Un giorno devi andare (Giorgio Diritti, 2013); fra gli altri, tanti, premi che la pellicola si è aggiudicata vale la pena di ricordare la menzione speciale della regia ecumenica a Cannes e gli altri due Nastri alla Golino (solo regista, altra scelta apprezzabile e tutt'altro che scontata per un'attrice) e al sonoro di Emanuele Cecere. Carlo Cecchi, Libero De Rienzo, Iaia Forte, Vinicio Marchioni e Roberto De Francesco sono gli altri nomi principali del cast; considerati infine il coraggio e la buona fattura estetica dell'opera, si attendono volentieri ulteriori prove della Golino dietro la macchina da presa. 5,5/10.

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