Regia di Mario Mattòli vedi scheda film
Scritto da Edoardo Anton (già autore per Matarazzo, Mastrocinque e di un paio di film con Totò e Peppino, l'anno precedente) e diretto senza eccessiva verve da Mario Mattoli, abituato a questi lavori di scarsa consistenza, Peppino, le modelle e... chella llà! è un modo come un altro per cercare di sfruttare il successo del comico napoletano spalla di Totò e contemporanemente di lanciare il nuovo disco di Teddy Reno. Un musicarello ante litteram, questa pellicola, nella quale la storia passa in secondo piano rispetto alle esibizioni canore di Reno (peraltro attore piuttosto mediocre) e alle gag e ai lazzi del reparto comico, nel quale oltre a Peppino spiccano anche Gino Bramieri e Giacomo Furia. Ma ci sono, inoltre, nomi di buon richiamo come quelli di Massimo Serato e di Giulia Rubini, precedentemente vista in lavori di Emmer (Terza liceo), Soldati (Era di venerdì 17) e Zurlini (Le ragazze di San Frediano). Tutto, chiaramente, si svolge in funzione del lieto fine, con una prevalenza di canzoni in dialetto napoletano per esigenze di trama; rimane sempre valida l'impressione - piuttosto diffusa - che Peppino De Filippo fosse una spalla eccezionale, ma messo da solo a reggere la scena non avesse altrettanto charme. Il risultato finale è meno sconclusionato di quanto si potrebbe supporre, ma di un'ingenuità prepotente e fra le poche cose che si salvano c'è il commento sonoro di Lelio Luttazzi. 3/10.
Tormentata storia d'amore fra un pittore (in realtà molto più portato per la musica) e una cameriera; la famiglia di lei non vede di buon occhio l'unione, soprattutto quando scambia il ragazzo per un suo collega fanfarone...
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