Regia di Marcos Efron vedi scheda film
Thriller mediamente coinvolgente, nonchè semi-dozzinale remake di un film del 1970 (che non ho mai visto, perciò la mia opinione non potendo azzardare confronti, si basa solo su quello che in questo caso ho potuto vedere).
La trama sa rivelarsi piuttosto scorrevole ed intrigante, ma ad un certo punto diventa anche assai monotona poiché la narrazione a lungo andare si appiattisce ed inizia a perdere colpi non riuscendo neppure più a mantenere quell’alone di mistero iniziale. Tutto infatti diventa abbastanza presto evidente, scontato e di routine nel mostrare le ansie e le paranoie della protagonista che si sente spaesata in un’Argentina negativa e piena di maniaci dietro ogni angolo, perfino negli ambienti polizieschi… quando poi la sua migliore amica scompare, si inizia a sentire l’incombenza del pericolo e della disperazione per ogni minuto della pellicola che non lascerà più spazio per nient’altro. Infatti, la messa in scena anche se credibile, non farà altro che ruotare attorno alla diffidenza e ai sensi di colpa della protagonista che a conti fatti perderà per sempre la sua amica a causa di un banale e purile litigio ed ovviamente i risvolti drammatici lasceranno lo spettatore con una sorta di malcontento irreversibile.
Buona certamente l’espressività dei protagonisti che spesso riescono a comunicare orrore, preoccupazione o corruzione ed ambiguità anche con un semplice sguardo, senza parlare, ma si deve molto forse soprattutto ad alcuni virtuosismi d’efficacia visiva che grazie alle suggestive ed inquietanti atmosfere sud-americane, contribuiscono ad aumentare nello spettatore la tensione psicologica e quel necessario senso di disagio per un luogo straniero poco familiare. La paesaggistica e la fotografia sono davvero mozzafiato e da sole già valgono dei punti a favore del film, però è tutto il resto che col proseguimento della trama non funziona del tutto (sceneggiatura compresa, messa a punto con ben misere idee e decine di stereotipi e luoghi comuni), fossilizzandosi su una ridondante tragica caccia del gatto al topo che di colpi di scena ne offre veramente pochi sfociando in un finale amaro che non rende questo thriller né speciale né memorabile. Mediocre dunque poiché nonostante delle discrete premesse e dei buoni elementi che avrebbero potuto essere elaborati meglio, non riesce a distinguersi dai comuni film di serie B del genere che si trovano in giro.
Avrebbe potuto fare di meglio.
Non è di certo un’attrice di serie A, ma c'è da dire che purtroppo la sua bellezza e presenza scenica la penalizzano alquanto, poiché viene scelta quasi sempre per un certo tipo di ruolo in cui difficilmente può dimostrare di aver talento e di essere di più di una semplice “bambolina”. In questo film comunque la sua recitazione non è del tutto disinvolta. Deve migliorare.
Credibile e bravina.
Interpretazione un po' troppo monocorde.
Bravo e ben calato nella parte.
Non c'è male, anche lui ben calato nella parte.
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