Varlam è un tirannello che riassume in sè i dittatori della storia (baffo alla Hitler, camicia nera mussoliniana, un po' di Stalin), che governa in Georgia con crudeltà e ignoranza. Perseguita un artista cristiano, elimina una coppia di ebrei, umilia un vecchio del partito. Il tutto raccontato attraverso un lungo flash back riportato da Kete, una donna che si vendica delle malefatte del tiranno dissotterrando più volte il suo cadavere. Con una conclusione in positivo ma estremamente amara, questo film si serve del grottesco e della parodia per smascherare l'orrore del sistema sovietico, conducendo il gioco con intelligenza e lucidità.
Bellissimo film georgiano, variegato nei toni, complesso nelle tematiche, sfaccettato nella definizione dei caratteri. Prevale una commossa indignazione per le vergogne del regime comunista, il suo scellerato autoritarismo, l'arroganza e la meschinità del potere. Ma accanto alla ferocia della denuncia, c'è spazio per improvvise accensioni visionarie, all'insegna di un onirismo surreale che… leggi tutto
Tenghiz Abuladze, nativo della Repubblica di Georgia, è il regista che ha avuto il merito di vedere prescelto questo suo film come prima opera di denuncia dei crimini staliniani. A volerlo è stato Michail Gorbaciov, e il film - girato nel 1984 - è stato distribuito dalla fine del 1986, grazie alla Glasnost dello stesso Gorbaciof, divenendo rapidamente il film-manifesto della… leggi tutto
Il cadavere di un rispettato politico viene dissotterrato ripetutamente; colta sul fatto la colpevole, viene portata a processo. Qui la donna racconta perché non ha intenzione di lasciare in pace il corpo di quell’uomo, che era in realtà un feroce dittatore.
Illuminata guida della collettività o crudele tiranno egomaniaco? Nella figura di Varlam Aravidze è…
Tenghiz Abuladze, nativo della Repubblica di Georgia, è il regista che ha avuto il merito di vedere prescelto questo suo film come prima opera di denuncia dei crimini staliniani. A volerlo è stato Michail Gorbaciov, e il film - girato nel 1984 - è stato distribuito dalla fine del 1986, grazie alla Glasnost dello stesso Gorbaciof, divenendo rapidamente il film-manifesto della…
Varlan è morto. È stato un leader rispettato e generoso, un sindaco illuminato come attestano commossi i dignitari del paese, oppure no? Ma che importa, sepolto un leader se ne fa un altro, e così, sigillata la bara e terminati i discorsi ufficiali, tutto può riprendere come prima. Qualcuno però non è daccordo e si ostina a diseppellire il morto…
Mancanti:
- Day & Night (2010)
- La commune (Paris, 1871) (2000)
- A Close Shave (1995)
- Marketa Lazarová (1967)
- Kiga Kaikyô (1965)
[lavori in corso]
Film da cinque stelle, per tanti e troppi motivi. Sceneggiatura impeccabile con momenti altamente spumeggianti e tendenti al grottesco (il siparietto fatto da Valram in casa dell'artista Sandro è spettacolare) che virano sempre verso una satira avvincente ed amara. I personaggi sono caricati senza mai cadere nel ridicolo (in testa a tutti il suddetto Valram che richiama in sè l'eco di Hitler…
Bellissimo film georgiano, variegato nei toni, complesso nelle tematiche, sfaccettato nella definizione dei caratteri. Prevale una commossa indignazione per le vergogne del regime comunista, il suo scellerato autoritarismo, l'arroganza e la meschinità del potere. Ma accanto alla ferocia della denuncia, c'è spazio per improvvise accensioni visionarie, all'insegna di un onirismo surreale che…
Anche Pentimento è uno dei prodotti, probabilmente il migliore, degli anni della perestrojka gorbacioviana. È di scena la figura di un piccolo tiranno di provincia, classico esempio di ras locale nella Georgia dell'era sovietica. Questi si circonda di una guardia pretoriana in uniforme medievale e, con astuzia sorniona, frutto di paura e sfiducia nell'Uomo (l'esatto contrario di…
VOTO 8 SDRAMMATIZZANTE Non si potevano affrontare meglio temi così profondi ed impegnati, che riflettono simbolicamente e metaforicamente gli ultimi 50 anni di storia russa. Una grande capacità narrativa associata ad un talento visivo straordinario che si dimostra appieno nella sequenza dei tronchi d'albero, di un lirismo insostenibile. Che coraggio! Grande film!
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