Regia di Mario Amendola vedi scheda film
La formula del musicarello è di una semplicità disarmante, poichè la trama è sempre la stessa: il cantante del momento conduce una vita normalissima, poi in qualche modo viene scoperto il suo talento canoro e contemporaneamente trova un/una partner e sboccia l'amore. Dal punto di vista del 'genere' si intrecciano tre filoni: chiaramente quello musicale, con inserti-videoclip dei brani del disco in promozione, quello sentimentale che narra le vicende amorose e quello della commedia, che serve a diluire musiche e batticuore ed è solitamente affidato ad uno o più caratteristi (nomi emergenti o comunque non celeberrimi per via del basso budget di questo tipo di prodotti). Qui la star è Mal, la bellezza di cui si innamora ricambiato nel film è Silvia Dionisio (agli esordi, poco più che maggiorenne) e nel reparto comici si sfoggiano nomi di discreto rilievo come Pippo Franco (anch'egli poco più che debuttante al cinema, ha il ruolo quantitativamente più importante del film dopo la coppietta di cui sopra), Carlo Delle Piane, Umberto D'Orsi, Francesco Mulè, Pietro De Vico. Sceneggiatura di Bruno Corbucci e del regista, durata dilatata di poco oltre ai cento minuti, caso strano per un musicarello (solitamente lavori di durata minima sindacale). Nel finale Mal - con i suoi fedeli Primitives - canta anche una specie di salmo rock (un genere che non ha però fatto molto successo). 2/10.
Arriva in Italia Reg, giovane inglese di famiglia ricca, ma vuole cavarsela da solo; conosce una bella ragazza (Paola), trova uno sgangherato amico nell'ex ragazzo di lei, Leone, e riesce ad esibirsi nei locali, dimostrando di avere un talento per la musica...
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