Regia di Koji Wakamatsu vedi scheda film
Vicende erotiche (gelosie, tradimenti, desideri sessuali) e ideali politici si mescolano nella vita degli inquilini di un palazzo giapponese. Wakamatsu, specialista nel genere pink eiga (cinema erotico giapponese), è abilissimo nel mostrare il senso di oppressione che grava sui personaggi, che non è solo quella fisica e domestica dei minuscoli appartamenti in cui agiscono i personaggi e nei quali è ambientato tutto il film, ma anche, parallelamente, quella di una società asfissiante. Ed è proprio da questa società soffocante che si sente escluso il giovane studente che non supera mai gli esami e che, stanco di vivere sempre nella sua camera sbirciando riviste erotiche, sfoga la sua frustrazione sessuale e il suo senso di isolamento ("La scuola è la più grande forma di umiliazione", come dice egli stesso) compiendo atti di una violenza folle e inaudita. E' un film che mette sotto accusa l'intera società nipponica, a cominciare dalla famiglia, responsabile di un clima oppressivo che può avere conseguenze tragiche. Ottenne una candidatura al Festival Internazionale del Film di Berlino.
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