Regia di Mira Nair vedi scheda film
Dal libro di Mohsin Ahmid,con un titolo che cattura l'attenzione quasi come un ossimoro,l'adattamento cinematografico a firma Mira Nair,che diventa una produzione USA con nomi di un certo peso nel cast,non star assolute,ma attori conosciuti,in ruoli chiave,con protagonista,naturalmente,un attore che fosse credibile nel ruolo principale.La vicenda del giovane e appassionato professore pakistano che si scontra con la realtà dell'America post-11 Settembre,con l'incitamento a considerare la situazione storica come un conflitto tra mondi e religioni,da parte dell'amministrazione al potere,quella Bush II,l'idealismo che si infrange con la chiusura e l'esclusione riguardo all'ambiente circostante,si screzia di thriller nella sceneggiatura approntata per la versione filmica.Si sa,quando si tratta di temi così importanti,e ancora molto attuali,sebbene siano stati compiuti passi in avanti dai primi anni Duemila sotto la presidenza Obama (e,non dimentichiamo,di certo,le primavere arabe e la recentissima apertura dell'Iran verso l'Occidente),non è semplice condensare in due ore di proiezione un argomento così vasto e complicato:viene scelta così,appunto,la linea guida di un thriller politico,in una narrazione fatta di flashbacks,confronti,ed una suspence sul come andrà a finire,avendo l'impianto della pellicola un duello verbale tra potenziali amici/nemici,e sullo sfondo una rivolta di studenti probabile miccia per fatti di sangue.Il film,accolto con tepore da molta critica,tuttavia,non perde di vista la chiave dello spettacolo per tutti,senza tralasciare di invogliare alla riflessione sui temi principali lo spettatore:e spiega lucidamente come il personaggio principale passi varie fasi,rimanendo permanentemente interrogativo circa il suo coinvolgimento,o meno,in una trama terroristica,senza perdersi in grossolanità fuori luogo.E bene hanno fatto i produttori a scegliere Mira Nair,che viene da una certa realtà,come regista dell'operazione.Nel cast fa buona figura Liev Schreiber occidentale ambiguo e forse in buona fede,per quanto può esserlo un uomo coinvolto negli intrighi spionistici,ma resta impressa maggiormente la tensione sbigottita di Riz Ahmed.
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