Regia di Mira Nair vedi scheda film
Pakistan, anno 2010. Il giornalista americano Bobby Lincoln si siede al tavolo di Changez Khan, un giovane professore universitario. Intorno a loro la situazione è tesa, un professore americano è stato rapito dagli islamici, gli studenti manifestano contro l’occidente, e l’irreparabile sembra imminente. Ma la partita che si gioca a quel tavolo non è un confronto tra oriente e occidente ma una presa di posizione da ogni tipo di integralismo. Perché sul banco degli imputati ci sono il capitalismo selvaggio e disumanizzate e il fondamentalismo religioso cieco ai sinceri dettami del Corano. Religione e capitale, spinti all’estremo, come i mali del nostro tempo. Bobby e Changez sono individui che hanno perduto i punti di orientamento, navigano a vista in un mare dove il risentimento, l’incomprensione e l’equivoco creano gorghi pronti a inghiottirli. Entrambi diffidano delle dottrine cui si sono avvicinati. Entrambi hanno preso delle posizioni, sospinti dall’integralismo degli altri. L’intento di lottare per un mondo migliore, li ha resi umanamente peggiori. Mira Nair non concede sconti, il suo sguardo è duro e severo. Intercede soltanto sul tentativo di comprendere, sulla ricerca di un incontro piuttosto che di uno scontro. Una ricerca inutile, destinata al fallimento…ma quanto mai necessaria.
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