Regia di Arthur Hiller vedi scheda film
Penelope è la moglie di un indaffarato direttore di banca, è malata di cleptomania e ha un’abilità per i travestimenti. Commediola disimpegnata con finale normalizzatore, tipica di quel periodo incerto che precede di poco la nascita della New Hollywood: sente l’aria dei tempi nuovi, ma è troppo timida per assecondarla. Certe scene, tipo quella del party esistenzialista, in prospettiva sembrano più vetuste di quanto sono; un quinquennio dopo Hiller dirigerà cose come Un provinciale a New York o Appartamento al Plaza, che non sono certo opere rivoluzionarie ma sembrano fatte con un altro stampo. Spigliata interpretazione di Natalie Wood, e abbastanza divertenti i flashback con cui rievoca al suo psicanalista (segretamente innamorato di lei) la storia dei propri problemi coniugali. Peter Falk già si esercita a fare il tenente di polizia finto tonto.
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