Regia di Rolando Ravello vedi scheda film
Tutti con il vestito buono, un rinfresco a base di spumante pasticcini e torta per la prima comunione di Lorenzo, figlio di una famiglia proletaria, felice di consumare assieme il giorno di festa. Ma sbadata nel lasciare incustodito l’appartamento dove vive, pagando l’affitto in nero a un losco usuraio, tanto che quando torna quell’appartamento è occupato da un’altra famgilia, altrettanto disperata e cinica. La guerra tra i poveri, si sa, è brutale e non fa prigionieri, solo vittime. Ma Agostino, sua moglie Anna, il caustico nonno Rocco, lo stesso Lorenzo e sua sorella Erica, in complicità con la famiglia del cognato Sergio, sua moglie Romana e i loro figli Luca e Rossana, non si arrendono. E decidono di bivaccare sul pianerottolo di fronte all’abitazione arbitrariamente usurpata. Questo l’incipit, veloce e ben girato, dell’opera prima di Rolando Ravello, già attore per Scola e molti altri, ricavata dalla pièce Agostino, che Ravello continua a portare in scena interpretando ciascun personaggio. Inzuppato in una romanità che sa prendersi intelligentemente in giro, il film procede per scatti e scarti, accompagnato dalla pragmatica filosofia di nonno Rocco (uno Stefano Altieri da premio) e da un gruppo di attori complice e affiatato. Si ride amaro, si riflette il giusto, si imparano un paio di cose.
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