Regia di Giuliano Biagetti vedi scheda film
Il thriller ambientato in barca è un sottogenere a tutti gli effetti e annovera titoli di tutto rispetto, abili nello sfruttare le ristrettezze fisiche e l'isolamento spaziale tipico delle imbarcazioni per creare pathos e tensione; non è il caso di questo "Interrabang", che invece preferisce i dialoghi e l'analisi psicologica per trattare i temi tipici del movimento beat appena terminato e quello freak che andava formandosi (siamo nel '69). Sono affrontati quindi (alla bene e meglio) temi quali la libertà sessuale (in primis), l'emancipazione femminile, l'esistenzialismo, l'edonismo, la vacuità. Il problema è che si esagera in tal senso e ci si dimentica della narrazione: per un'ora e mezza non succede praticamente nulla, fatta eccezione per un paio di colpi di scena relegati agli ultimi 5 minuti. Qualche citazione da "Il coltello nell'acqua" di Polanski e "Papillon" di Schaffner. Tra gli attori Umberto Orsini.
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