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Fuori dal giorno

Regia di Paolo Bologna vedi scheda film

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La recensione su Fuori dal giorno

di Marjane
7 stelle

Ho visto Fuori dal Giorno qualche anno fa su Fuori Orario, presentato da Enrico Ghezzi. Ne scrivo solo ora stimolata da una recensione del film, apparsa su questo sito, ad opera di Hallorann, che poi si dichiarerá il regista di ‘Giulia In ottobre’ e cioè Silvio Soldini. Mi chiedo, divertita, come possa arrivare lo stesso, prima di svelarsi a tutti nei commenti sotto alla recensione, a cercare di danneggiare in modo sotterraneo il film, dicendo una bugia talmente clamorosa quanto evidente, e cioè che Ennio Fantastichini, qui nel suo esordio cinematografico, sia stato addirittura ‘doppiato’’!? E come poi possa esaltare o comunque confrontare guarda caso un suo film (sopracitato), mettendolo a confronto?!

Del piccolo film, girato con pochissimi soldi e quasi tutto in esterno nelle periferie romane, leggo che se ne parló molto, una classifica, stilata a fine anni '80 da 8 critici cinematografici, lo vide nei primi quattro posti tra gli esordi italiani, su quasi 200 film.

Nell’intervista allegata al dvd, Paolo Bologna dice che Il film fu anche copiato, ai limiti del plagio, da Paul Schrader ‘Lo spacciatore (Light Sleeper) del 1992. Oltre all’esordio di Ennio Fantastichini, con Leonardo Treviglio, giá il protagonista del film di culto di Dereck Jarman, ‘Sebastiane’, esordí anche per Cloris Brosca e Lidia Broccolini, gli altri Angelica Ippolito (Davide di Donatello), Maurizio Mattioli e gli altri, tutti lavorarono senza retribuzione.

Stilisticamente il film si ispira alla scuola neorealistica d'inseguimento Zavattiniano, il protagnonista Leo con una lunga camminata, dalle periferie romane raggiunge il centro per vendere la droga ai "ricchi", dalla mattina all'alba del giorno dopo, con particolare attenzione agli spazi metafisici della città metropolitana. L'originalità del film è che oltre ad essere un film in un giorno è anche film nel film dove volutamente finzione e realtà si confondono. Leo spaccia per finanziare la realizzazione di un film dove lui stesso è il protagonista, spacciatore, così come in realtà.

Due scene ho trovato particolarmente belle, la camminata di Leo tra 2 lunghe file di bellissime macchine dell'epoca dai colori pastello e la scena nella metro dove Leo, rientrando alla sera, assopito, ricostruisce i fatti della giornata come fosse la moviola di un film, tagliando e montando le varie scene.

E per ultimo, ma non da meno, l'azzeccatissima colonna sonora del noto jazzista Maurizio Giammarco.

Il mio voto è 7.

 

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