Regia di Nicolas Saada vedi scheda film
Thriller pacato e bisognoso dei suoi tempi per maturare un livello di suspence che si conviene ad una vicenda di spionaggio annunciata sin dal titolo - Espion(s) in originale - il film e' opera prima di Nicolas Saada, in precedenza giornalista dei celeberrimi Cahiers du Cinema e l'ho visionato piu' che altro per avere un'idea piu' precisa sulle capacita' recitative di un attore, famosissimo in Francia ma molto meno da noi, come Guillaume Canet, da tempo impegnato anche dietro la macchina da presa.
La vicenda e' quella di Vincent, ragazzo brillante ma chiuso in se stesso tanto da accontentarsi, nonostante il bagaglio culturale e le capacita' che si intuiscono appartenergli, di lavorare come facchino in aeroporto, addetto alla riconsegna dei bagagli in arrivo. Per arrotondare lo stipendio e' solito ripulire qua e la' a scandaglio e con la complicita' di un collega coetaneo, parte dei bagagli che passano sotto il suo controllo. Un giorno il suo amico apre la valigia sbagliata e improvvisamente prende fuoco morendo ustionato in pochi minuti. Le indagini della polizia individuano una pista siriana, dato che il bagaglio apparteneva ad un diplomatico di quel paese, riuscito comunque a far perdere le tracce di se'. Il patto della polizia prevede che Vincent per evitare la galera si improvvisi detective e parta verso Londra sulle tracce degli uomini responsabili del trasporto della micidiale sostanza esplosiva. La' si introdurra' nella vita del diplomatico compiendo un lavoro impeccabile, almeno finché la seducente ed insicura moglie di quest'ultimo non lo indurra' in tentazioni di cuore che metteranno alla prova la sua improvvisata ma efficace professionalita'.
La prova di Canet e' piuttosto convincente, nonostante una certa limitatezza espressiva che avevo gia' il sospetto di aver notato in qualche sua precedente apparizione. Il film non spicca per dinamismo ma il racconto procede con una certa coerenza e uno svolgimento che osserva le piu' canoniche regole della spy- story contaminata da una riflessione sui caratteri interiori dei protagonisti che finisce per essere il punto di forza dell'intera opera. Insomma un film senza esplosioni (a parte quelle reali ed inquietanti previste nella trama) ne' sussulti, ma tutto sommato un esordio corretto e professionale.
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