Regia di Amleto Palermi vedi scheda film
In un bordello di lusso una prostituta che assiste una compagna morente ripensa alle proprie traversie: abbandonata incinta dal fidanzato e scappata di casa, ha perso il bambino, è stata accolta da una generosa famiglia di contadini, si è illusa di potersi rifare una vita accanto a un giovane ma ora si ritrova lì; solo alla fine, dopo nuove vicissitudini, riesce a trovare il coraggio di ritornare dalla madre che l’accoglie a braccia aperte. Melodrammone cupissimo, angosciante, purtroppo penalizzato da una recitazione troppo compassata e dalla schematica contrapposizione fra la sanità morale campagnola e la corruzione cittadina. Oggi può essere visto come un documento antropologico su cosa significava essere ragazza madre fino a un’epoca neanche tanto lontana: uno stigma sociale ineliminabile, che condizionava tutti i rapporti umani. I maschi compongono un panorama umano desolante: vigliacchi, approfittatori, pieni di pregiudizi; e, se De Sica e Fosco Giachetti si riscattano almeno parzialmente, Gino Cervi rimane inchiodato a uno dei rari ruoli sgradevoli della sua carriera.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta