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Il prigioniero di Santa Cruz

Regia di Carlo Ludovico Bragaglia vedi scheda film

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La recensione su Il prigioniero di Santa Cruz

di mm40
3 stelle

Due giovani si amano, ma il padre di lei – capitano di marina – si oppone all'unione, poiché anni prima aveva ucciso il padre del ragazzo, pur involontariamente. Un altro pretendente, ovviamente sgradito, si inserisce; solo un colpo di scena insperato potrà risolvere la situazione.

 

Nell'arco del 1941, un anno peraltro non facile per il cinema – come d'altronde per la vita reale, Carlo Ludovico Bragaglia uscì in sala con cinque pellicole; tra queste compare anche Il prigioniero di Santa Cruz, un melodrammone in salsa marinaresca che promette avventura e scenari esotici, pur mantenendo ben poco di tutto ciò. Il copione firmato da due nomi notevoli come quelli di Piero Ballerini e, soprattutto, Sergio Amidei, è decisamente statico e verboso, basato più sui sentimenti, sui rivolgimenti emotivi che sull'azione; il fatto poi che il soggetto sia attribuito al produttore Guido Paolucci lascia intuire la natura alimentare del lavoro, cosa del resto confermata dai ritmi lavorativi del regista. Maria Mercader, Giulio Donadio, Juan de Landa, Giuseppe Rinaldi, Amelia Chellini ed Enrico Glori sono i nomi principali sul cartellone. 3,5/10.

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