Regia di Alfredo Peyretti vedi scheda film
Mini serie, due puntate per un totale di circa tre ore, targata Sky, il che garantisce uno standard qualitativo decisamente superiore alla media italiana, dedicata alla figura di Moana Pozzi, donna che, nel bene e nel male, fece parlare parecchio di se, entrando nelle case degli italiani prima con i film porno ed in seguito grazie al nome che si era fatta cercando di guardare altrove (politica) con un impegno probabilmente sottovalutato.
Il film per la televisione ripercorre la vita di Moana Pozzi (Violante Placido), dalla fanciullezza, nella quale già manifestava una certa irrequietudine, che faceva da contraltare alla rigidità della madre, ai primi tentativi di farsi largo nel mondo dello spettacolo.
Entra nel porno quasi per caso, quando sbarcare il lunario era cosa per lei ardua, e qui conosce Riccardo Schicchi (Fausto Paravidino) con il quale raggiunge il successo e la popolarità, ma non sono tutte rose e fiori.
Prova la strada del cinema tradizionale, ma il suo “Amami” non trova il riscontro che si sarebbe aspettata, entra in politica negli anni degli scandali, ma non raccoglie voti a sufficienza per essere eletta.
In mezzo un amore travagliato, una famiglia con la quale i contatti sono sempre stati quasi inesistenti e una tremenda malattia che le porterà via quell’energia naturale che possedeva e grazie alla quale era diventata quello era, una donna libera in grado di pensare autonomamente e andare contro a quel (finto) perbenismo che da sempre ha fin troppo condizionato la vita sociale italiana.
Racconto piacevole, non tanto, o almeno non solo, per le grazie messe in esposizione, ma per una struttura ovviamente lineare, ma in grado di ben definire un personaggio ricco come quello di Moana Pozzi.
Questo grazie anche ad una prova generosa, ma anche dispendiosa (non solo di sorrisi e porno era fatta la vita di Moana), di Violante Placido, sempre in prima linea, molto presente sia nella buona che nella cattiva sorte (le preoccupazioni della seconda parte legate ai suoi problemi di salute).
Certo il film ha molte dinamiche raccontante in maniera blanda, ma non manca comunque qualche colpo d’ala, per esempio il finale, che chiude la storia prima che la situazione precipiti, con quall’aria di festa da sogno e fantasia (il suo mondo riunito attorno ad una piscina), un omaggio che Moana avrebbe senza dubbio alcuno gradito (evitando quindi di diventare troppo commiserevole nel seguito).
Nel complesso direi che si tratta di una fiction discreta (poi sempre fiction è e quando i toni salgono le cose tendono a funzionare meno bene), confezionata senza grandi boati, ma con onesta professionalità che ben riesce a fare un quadro completo, pur senza andare a scavare troppo nel profondo.
Scorrevole.
Regia televisiva, qualche buono spunto c'è (vedi il trasognante finale), ma appena i toni si scaldano tende a perdere di consistenza invece che andare in crescendo.
Prova completa, il contesto, inteso come format, non le offre la possibilità di andare molto oltre, ma forse è anche un bene per lei.
In ogni caso ci mette anima (nel bene e nel male del suo personaggio) e corpo (generosa esposizioni nei limiti di quello che è un prodotto televisivo) e si merita secondo me un buon giudizio.
Nei panni di Cicciolina, truccata in modo tale da poterle assomigliare, ma così è anche molto meno carina del solito.
Ruolo comunque di secondo piano, tra l'altro scompare nel nulla all'improvviso, ma con almeno un paio di scene importanti.
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