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Ruby Sparks

Regia di Jonathan Dayton, Valerie Faris vedi scheda film

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La recensione su Ruby Sparks

di Scappo24
8 stelle

Un giovane scrittore raggiunge un prematuro successo letterario grazie al suo primo romanzo e viene riconosciuto da tutti come un genio, termine che lo opprime e demonizza. Un concetto appena accennato che però ripercuote il giovane protagonista per tutto il film, interpretato da un intenso ed intellettuale Paul Dano che ricorda un giovane e psicoticoWoody Allen, in perenne conflitto con il suo essere e con le donne. Qui lo scrittore riescemagicamente a crearne una, la copia perfetta della sua donna ideale, uscita proprio dall’inchiostro delle pagine del suo nuovo romanzo. E’ proprio la donna perfetta per lui,Ruby Sparks, come l’ha sempre immaginata, nei dialoghi e nei sentimenti puri. Pian piano però la manipolazione del suo carattere e dei suoi sentimenti si riveleranno un’arma a doppio taglio e Ruby diventerà incontrollabile. Lei è la magnifica Zoe Kazan (nipote del cineasta Elia) e vera autrice/ideatrice del film, che si è ritagliata il ruolo dopo aver scritto la sceneggiatura ed averla proposta alla coppia Valerie Faris e Jonathan Dayton.  Brillanterom-com con l’elemento fantastico che da quel tocco spregiudicato e vigoroso alla narrazione, riuscendo a farne il fulcro del racconto, senza cadere nel ridicolo, come poteva facilmente accadere. Ma la collaudata coppia di coniugi Faris-Dayton riporta la stessa lucidità e freschezza del cinema di Little Miss Sunshine, a cui sottrae l’ironia per far posto alla magia, all’onirica e trascendente Ruby, vista come un angelo al di sopra di tutto ma modellabile a piacimento dell’uomo. Non indagano a fondo sul suo personaggio, del quale per mantenere una certa curiosità mistica ci vengono descritti soltanto alcuni elementi attraverso le parole d’inchiostro che si trasformano sul mondo terreno, perchè i registi vogliono focalizzarsi sull’ elemento umano e le sue caratteristiche, specie di fronte alle fantasie, alle pulsioni e i desideri. Notevoli i camei di Annette Bening e Antonio Banderas.

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