Regia di Sergey Bodrov vedi scheda film
Lui, Jeff Bridges, è l’ultimo dei maghi, vecchio, alcolizzato, un mix tra Gandalf e Il grande Lebowski, cavalier resistente alle malie del Male. Lei, Julianne Moore, nel film dei Coen spargeva mestruo su tela in nome dell’arte, qui attende la luna piena di sangue per far calare le tenebre sul mondo: è la madre di ogni strega, sedotta & abbandonata, ora in cerca di vendetta contro il Bene. Mago vs strega, maschio contro femmina, soap opera e guerra culturale: i due han fatto di una questione sentimentale uno scontro tra fondamentalismi, con in gioco il destino della Terra e - prima di tutto, perché dover di young adult - quello di due giovani e belli. Aka Ben Barnes e Alicia Vikander, stregone fallito e megera a metà, una seconda generazione meticcia tesa a superare a suon di meltin’ pot ogni cieco integralismo. Ennesimo episodio 1 di saga fantastica letteraria (da Joseph Delaney) adattata per il cinema e in cerca di successo e seguiti, un pastiche tra il serio e il faceto, girato da un tamarro con talento per l’action come Bodrov (in trasferta americana) e con sceneggiatura (firmata anche dal Knight di Locke) che accumula a rotta di collo combattimenti e alleggerimenti, con nessun senso e nessun tempo per epica, dramma e ironia. E con un’estetica che esagera con la CGI per metterla in attrito con gli scenari naturali, in cerca di un digital/medievale kitsch e spartano, in odor di B movie. Maestranze doc, interesse zero: paccottiglia.
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