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Peccatori di provincia

Regia di Tiziano Longo vedi scheda film

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La recensione su Peccatori di provincia

di Furetto60
5 stelle

"Pochade" pruriginosa, anni settanta. Cast di rilievo,strappa qualche sorriso.

Il ricco e stimato Emanuele Lo Curcio passa a miglior vita; dopo il “mesto” e frettoloso funerale, tutti gli avidi parenti guidati dal cinico sindaco Angelo, alias Renzo Montagnani, si caracollano nella villa del morto, mettendo a ferro e fuoco la casa, per cercare il testamento; nel bel mezzo del “saccheggio”,  a sorpresa, giunge un notaio con una bella novità: il defunto ha depositato presso di lui le sue “ultime volontà” lasciando tutti i suoi beni alla figlia naturale Domitilla, di cui i parenti, compreso il fratello del defunto Angelo, ignoravano l'esistenza. I numerosi familiari, indebitati fino al collo e privati di una risorsa che ritenevano certa, provano ogni sorta di raggiro, pur di screditarla e così potersi accaparrare dell’ingente lascito. Pochade “pruriginosa”  anni settanta, ben calata nel talvolta, meschino, pettegolo e corrotto mondo della provincia; la trama è evanescente, l’umorismo di grana “grossa” ma supportato da un cast di grande richiamo, capeggiato dall’indimenticabile Montagnani, che gigioneggia con verve, usando le sue tipiche metafore a sfondo sessuale,  le sue “battutacce” caustiche, talune anche sguaiate ma sempre divertenti, affiancato da altri artisti  d’eccezione come la Méril  la Masiero, Garrone e da un interessante gruppo di caratteristi, come la brava Luciana Turina; immancabili in questi racconti donne avvenenti e maliziose: Femi Benussi e Fiona Florence “erano” un gran bel vedere; simpatica farsa tendente al grottesco,strappa qualche sorriso.

 

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