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No - I giorni dell'arcobaleno

Regia di Pablo Larrain vedi scheda film

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La recensione su No - I giorni dell'arcobaleno

di steno79
8 stelle

"Cile, l'allegria sta per arrivare": questo il motto o slogan che viene continuamente ripetuto e cantato negli spot pubblicitari per la campagna del No nel referendum popolare che venne indetto nel 1988 per confermare o rigettare il generale Pinochet al potere, spot curati da Rene' Saavedra, giovane esperto in comunicazione mediatica interpretato da Gael Garcia Bernal, che è il protagonista di questo film di Pablo Larrain. Si tratta di un film strettamente legato ai precedenti "Post mortem" e "Tony Manero" nella denuncia civile contro gli orrori di una dittatura che ha segnato in maniera irreversibile la storia del Cile nel Dopoguerra, ma anche uno dei film del regista più aperti ad uno stile libero, apparentemente improvvisato, molto efficace nella fusione e contaminazione di scene tradizionali di fiction e numerosi brani di materiali di repertorio e notiziari dell'epoca, inseriti in maniera ingegnosa all'interno della narrazione. Larrain non può non inveire contro le storture e la corruzione del regime, rievocando con sentita passione democratica la lotta degli oppositori che organizzarono la campagna del No in mezzo a tante difficoltà, fino all'inevitabile vittoria, ma lo fa in maniera tutto sommato sobria, a mio parere evitando il rischio del didascalismo sempre insito in questo genere di pellicole. I suoi attori ci sono praticamente tutti, da Gael Garcia Bernal ad Alfredo Castro, da Luis Gnecco ad Antonia Zegers, volti inseparabili dal percorso filmico di uno dei più sensibili e originali artisti dell'immagine venuti dall'America Latina, con un Bernal che conferisce il giusto entusiasmo ed indignazione al suo Rene' e un Castro che probabilmente svetta su tutti nel ruolo di Lucho, apparentemente a sostegno della causa di Rene' ma in realtà schierato per il SÌ. Un film che anche come fattura tecnica non sfigura di fronte a certe pellicole nostrane di Petri o Rosi che fecero scuola negli anni 60/70 e che risulta utile per approfondire una pagina di storia contemporanea poco conosciuta dalle nostre parti.

Voto 8/10

 

 

 

 

 

 

 

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