Regia di Gavin Hood vedi scheda film
L'idea di far combattere una guerra galattica vera e propria da ragazzini addestrati in simulazioni che sono veri e propri video games, certo ben si identifica con gli usi e i costumi della gioventu' di oggi, sempre piu' perdutamente irretita e persa nei meandri delle maglie tentatrici dei giochi sempre piu' sofisticati e tosti offerti da una concorrenza sempre piu' spietata ed innovativa.
Certo sorbirci per oltre un'ora i sacrifici, gli sforzi e le angherie che il piccolo genietto Enger Wiggin deve sopportare nella sua rapida e brillante, ma anche molto osteggiata scalata ai vertici militari, risulta piuttosto stancante, puerile e fastidioso anche per il fiero ed orgoglioso patriottismo becero che non riesce a tenersi da parte e a risparmiare questa nuova grossa produzione hollywoodiana. E non basta la straordinaria espressivita' del bravo (bimbo) Asa Butterfield a nascondere ingenuita' e tronfie celebrazioni di eroismo. Allo stesso modo suscita quasi tenerezza ritrovare un Harrison Ford tutto sommato ancora piuttosto in forma, ma ormai inevitabilmente "pensionato" e relegato in un ruolo pur fondamentale, ma certo anche statico e "fermo" come non lo abbiamo mai visto; per non parlare di una di solito magistrale Viola Davis, qui costretta in un ruolo di psicologa davvero irritante e poco interessante. Per fortuna un pre-finale con una certa tenue sorpresa ed un risvolto etico non certo originale ma almeno doveroso e per nulla banale, riesce a risollevare, almeno in minima parte, le sorti di un film stanco e certo anche molto pretenzioso, diretto con impegno un po' scolastico e non certo originale da un Gavin Hood che fino ad ora difficilmente e' riuscito a sorprendere con novita' o accenni di personalita' particolarmente spiccati.
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